Quattro mila metri quadri con 10 ambienti distribuiti su tre piani: sono queste le dimensioni di IBM Studios, location sita un Piazza Gae Aulenti a Milano che IBM intende dedicare all’apertura delle proprie tecnologie verso l’impresa italiana. L’investimento è di quelli importanti: 40 milioni di euro in 9 anni per avere “un luogo di respiro internazionale capace di mettere in campo il più alto livello di conoscenza digitale e di favorire la collaborazione con imprese di ogni tipo e dimensione, con associazioni territoriali, Istituzioni, università, centri di ricerca, sviluppatori e studenti“. Obiettivo: instaurare un dialogo sul tema della trasformazione digitale.
La struttura sarà aperta a chiunque desideri avere un ruolo da protagonista nel cambiamento di cui questo Paese ha bisogno. Viviamo, infatti, un momento storico senza precedenti in cui le tecnologie esponenziali possono semplificare i processi burocratici, favorire l’efficienza, tracciare i prodotti del made in Italy offrendo così linfa al rapporto di fiducia con i consumatori. Oggi siamo in grado offrire nuova energia in ogni settore e sostenere il lavoro di qualunque tipo di professionista. E tutto ciò applicando soluzioni di intelligenza aumentata, frutto della collaborazione tra persone e tecnologia.
Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di IBM Italia
Questo spazio (la cui apertura è prevista entro la primavera) vuol essere un punto di incontro nel quale intelligenza artificiale, blockchain, cloud, IoT, security e quantum computing diventano frontiere accessibili. Perché questo è l’obiettivo sotteso di IBM: operare per far sì che tali opportunità possano essere accessibili ad un minor tasso di complessità, affinché attraverso soluzioni chiavi in mano si possa offrire all’azienda Italia una leva di sviluppo tecnologico di grande vantaggio.
Per facilitare l’obiettivo era necessario disporre di un luogo iconico tra la gente, al piano strada come le botteghe degli artigiani, per far comprendere quanto sia importante il ruolo dell’innovazione e per accelerare lo sviluppo delle competenze. Perché sono queste ultime la priorità imprescindibile per un Paese che deve trasformare il gap in opportunità, puntando a promuovere nuova occupazione e a recuperare in termini di produttività.
Il progetto è pensato per offrire alle aziende italiane una proposta ad hoc che possa essere ritagliata sulle singole esigenze, ma tutto ciò all’interno di un network internazionale nel quale l’Italia altro non è se non hub locale di un’offerta internazionale. Quel che IBM intende portare avanti, soprattutto alla luce del programma AcceleraItalia, è un punto di incontro con aziende che, interessate ad usare la leva dell’innovazione per le proprie attività, hanno bisogno di un punto di ascolto per poter meglio capire in che direzione muoversi.