Il computing moderno non implica sempre e comunque l’adozione delle “nuvole telematiche”, anzi: IBM continua a fare ricerca e sviluppare il proprio hardware in funzione di un uso locale, hardware che nella fattispecie coincide con la presentazione di un nuovo, potente mainframe computer pensato per rispondere alle esigenze di computing moderne di aziende e organizzazioni.
zEC12, questo il nome del nuovo mainframe di Big Blue, è un “mostro” dotato di 101 processori CMOS (architettura CISC di nuova concezione nota come “z/Architecture”) con clock individuale di ben 5,5 MHz – un 25 per cento di velocità in più rispetto al modello di mainframe precedente (Z196) e la CPU più veloce al mondo, secondo quanto sostiene IBM.
La macchina è in grado di gestire “migliaia” di istanze virtualizzate di Linux, dice Big Blue, e rende maggiormente conveniente l’installazione di server basati su software e servizi Oracle rispetto alle architetture basate su standard x86 (Intel e AMD).
Il target di acquisto potenziale del nuovo mainframe? Nel presentare il suo prodotto, IBM vola alto e parla di una soluzione “verde”, efficiente, sicura (con tanto di co-processore per la gestione della crittografia) e potente, adatta a istituzioni finanziarie, grandi aziende, clienti governativi e applicazioni di analisi ad alto volume di dati come nel caso delle soluzioni anti-frode.
Alfonso Maruccia