San Jose (USA) – Una pastetta inverosimile che turba il mercato: così viene definito in queste ore il recente storico accordo stretto da ICANN con VeriSign , un’intesa che aveva messo fine a un lungo contenzioso tra l’organismo di supervisione sul sistema dei domini e il gestore dei domini.com.
Ora, a distanza di un mese dall’accorso extra-giudiziale, World Association of Domain Name Developers ha deciso di denunciare ICANN per la violazione delle leggi antitrust. A suo dire infatti la firma di quell’intesa con VeriSign ha formalizzato un monopolio in grado di controllare appieno le tariffe di registrazione e che garantirebbe a VeriSign incrementi annuali superiori del 100 per cento all’indice di inflazione. Secondo la denuncia, infatti, disponibile qui in.pdf, ICANN e Verisign avrebbero violato più norme, lasciando intendere che sia trattato di “(…) un accordo illegale che consegna a Verisign un permanente monopolio su tutti i domini.com e.net (…)”.
Non è arabo: come molti sanno VeriSign, in quanto gestore delle estensioni.com (e, ancora, dei.net), si porta a casa una fetta piuttosto ampia su ciascuna registrazione o rinnovo di registrazione che viene effettuata su quei domini, vale a dire le estensioni più popolari della rete. Questo si traduce in un flusso di denaro notevolissimo ed è grazie a questo interesse, e al timore di perderlo, che VeriSign ha accettato l’accordo con ICANN, a sua volta desideroso di allontanare gli avvocati del gigante americano.
Secondo i legali dell’Association, l’intesa ICANN-VeriSign porterà alla determinazione dei prezzi per i domini “più importanti” “senza alcun riguardo nei confronti del mercato”. “Inoltre – specificano gli avvocati – non vi è alcuna motivazione che giustifichi gli aumenti annuali programmati. ICANN e VeriSign stanno approfittando della mancanza di supervisione da parte del Governo per incrementare le entrate ai danni dei consumatori e delle aziende”.
Che ci sia stata una convergenza di interessi tra le due realtà è stato già detto da autorevoli commentatori ma da qui ad una denuncia formale alle autorità di monitoraggio del mercato il passo è grande. Non sorprende, vista la delicatezza della questione, che fino a questo momento né VeriSign né ICANN abbiano voluto commentare la denuncia.