Il .org è salvo: l'ICANN ha deciso

Il .org è salvo: l'ICANN ha deciso

I .org non cambiano proprietà e la Ethos Capital non vi potrà quindi metter mano: la decisione dell'ICANN è descritta come sofferta, ma giusta.
Il .org è salvo: l'ICANN ha deciso
I .org non cambiano proprietà e la Ethos Capital non vi potrà quindi metter mano: la decisione dell'ICANN è descritta come sofferta, ma giusta.

L’ICANN ha deciso: il passaggio di consegne nella gestione dei domini .org non s’ha da fare. Una decisione complessa, pesante, complessa: nel documento che comunica questo passaggio, l’ICANN sottolinea proprio la difficoltà vissuta nel giungere a questa conclusione e la consapevolezza di creare dissapori nel dover fungere da arbitro in questa vertenza, ma al tempo stesso descrive come inevitabile la scelta compiuta.

I .org restano alla Internet Society and Public Interest Registry (PIR)

A fine 2019 i giochi sembravano fatti: dalla Internet Society and Public Interest Registry (PIR) giungeva comunicazione dell’avvenuto accordo con la Ethos Capital per il passaggio di gestione dei domini .org. Era questo il punto di arrivo di un percorso di vecchia data: pochi mesi prima cadevano i limiti sul prezzo (senza aumenti immediati, ma aprendo a tale possibilità per il futuro) e per molti aspetti sarebbero presto caduti anche limiti ulteriori nella registrazione di domini che da sempre hanno un significato particolare per il Web.

A gennaio la mobilitazione prendeva piede: una vera e propria cooperativa denominata Cooperative Corporation of .org Registrants, guidata da una ex-presidente ICANN (Esther Dyson) e dall’attuale CEO Wikimedia Foundation (Katherine Maher), nasceva con l’obiettivo unico di scardinare l’accordo e costringere l’ICANN ad una revisione degli accordi. Obiettivo: bloccare il passaggio di consegne e la strana evoluzione intrapresa dal dominio tra le maglie di questo affare.

A metà aprile l’ICANN prendeva tempo ulteriore, lasciando intendere fin da allora quanto complesso fosse metter mano a questa situazione. Ora la decisione: sulla base dei dubbi rimasti in piedi nonostante le centinaia di pagine di documentazione depositate dalla Ethos Capital, sulla base delle troppe incertezze che circondavano questo passaggio di consegne, ma soprattutto a seguito dell’inevitabile cambio di vocazione del dominio .org rispetto al passato, il semaforo è rosso.

Dopo un’attenta due diligence e una discussione approfondita, abbiamo stabilito che questa è la decisione giusta da prendere. Pur comprendendo la delusione di una parte, auspichiamo che tutti gli attori coinvolti trovino una soluzione equilibrata con cui procedere, con la necessaria attenzione al miglior supporto possibile per la community dei .org.

Il caso è chiuso e si chiude con un nulla di fatto.

Fonte: ICANN
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Pubblicato il
1 mag 2020
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