I domini senza punto rappresentano un fattore di instabilità e creano incertezza fra gli utenti: per questo motivo l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) ha stabilito che non basterà digitare stringhe come http://news o http://blog per ottenere risultati validi e che il formato delle URL deve rimanere standard.
La decisione di proibire l’uso di domini senza punto (dotless), basata su indagini commissionate ad hoc e osservazioni raccolte da terze parti, è stata presa per scongiurare un “impatto negativo sulla sicurezza, la stabilità e la elasticità del sistema DNS”. Un dominio dotless potrebbe innescare una risposta imprevedibile presso diverse applicazioni che processano i domini secondo regole convenzionali, potrebbe creare problemi nella gestione della posta elettronica e con protocolli come l’SMTP, che impiegano FQDN , o mandare in confusione il routing interno di reti aziendali basato su proxy.
La più dispiaciuta per la scelta di ICANN sarà probabilmente Google, che con tanta veemenza aveva chiesto l’introduzione di questo formato per i domini. Mountain View coltivava da tempo grandi progetti per i domini senza punto: auspicava di poter trasformare http://search in una scorciatoia “pluralista” per il search, attraverso cui condurre ricerche su diversi motori selezionati dall’utente.
Microsoft e Yahoo!, nel mese di giugno, avevano raccomandato ad ICANN di non concedere a Google il dominio dotless search . ( G.B. )