Carichi di medicinali e di generi alimentari incagliati in secche di burocrazia, che sostano e si deteriorano nei magazzini a pochi chilometri dal destinatario, le cui necessità, nel frattempo, diventano sempre più stringenti? ICare , un’applicazione web a sostegno di un sistema di donazioni decentrato ed emergente, promette di mettere in contatto i donatori con coloro che si trovano in difficoltà, assicura di scongiurare errori di comunicazioni e frodi e di gestire la logistica evitando sprechi e contenendo tempi e risorse investiti.
È Smart Mobs a segnalare questo progetto , sviluppato da due ricercatori di Berkeley, Anand Kulkarni e Ephrat Bitton : il sistema sarà operativo ed online entro autunno 2007, mentre sono in corso test e affinamenti. ICare scaturisce dall’osservazione di come si è organizzata la solidarietà a favore della popolazione colpita dell’uragano Katrina, che ha investito il Sudest degli Stati Uniti nel 2005. Molte persone disposte a donare, molte persone bisognose di aiuto, ma nessun collegamento che potesse metterle in contatto, se non la Rete. I due ricercatori hanno infatti rilevato che in numerose occasioni le transazioni caritatevoli, le offerte di servizi, le ricerche di familiari dispersi sono state portate a termine grazie a blog e bacheche online come Craigslist , in cui la domanda incontra l’offerta senza necessità di istituzioni lente e centralizzate che fungano da mediatori.
ICare si configura come un’applicazione web capace di assolvere a funzioni che in passato sono emerse spontaneamente, disseminate in liste e siti generici: si propone come unico punto di riferimento e garantisce efficienza e tempestività. Le persone in difficoltà potranno postare via Internet, o attraverso SMS, le loro richieste, che il sistema metterà in relazione con volontari in grado di soddisfarle. Un rapporto fra pari non esclude frodi e sprechi: a gestire questi aspetti penseranno un sistema di tracciamento delle merci e un sistema di gestione della reputazione.
In caso di beni che necessitino di essere consegnati, iCare si appoggerà ad una rete di trasportatori organizzata in un database, trasportatori che cederanno gli spazi in eccedenza per recapitare le merci donate, in cambio di incentivi ed agevolazioni fiscali. Sarà un algoritmo a calcolare le tratte più brevi per consegnare il bene , in base alle rotte tracciate dagli improvvisati spedizionieri che aderiranno all’iniziativa. Sfruttare lo sciamare dei trasportatori è più produttivo che affidarsi ad una singola spedizione, il cui eventuale fallimento coinvolge un maggior numero di persone in difficoltà, che rischia di tradursi in sprechi di tempo e di risorse, che non consente di organizzare le consegne in base all’urgenza delle esigenze.
Creare un mercato della beneficenza decentrato , peer to peer, oltre a sveltire e a ottimizzare le procedure ordinarie, potrà rendere superflui gli intermediari incaricati di convertire in beni il denaro delle donazioni, di cui le persone tendono a diffidare. Il sistema, dichiarano però i due ricercatori, non intende scavalcare le ordinarie istituzioni come la Croce Rossa o la Federal Emergency Management Agency . Anzi, queste organizzazioni potranno appoggiarsi al sistema iCare per monitorare la situazione attraverso mappe delle necessità e delle emergenze e coordinare al meglio la distribuzione delle proprie risorse.
Il motore del sistema non risiede in un algoritmo: sarà il rapporto umano tra donatore e donatario a innescare circuiti di solidarietà. L’atto del donare sarà meno freddo e più efficiente rispetto alla distaccata compilazione di bollettini. Gli sviluppatori promettono: il donatario, grazie ad iCare, potrà riporre la sua fiducia in un donatore concreto e direttamente coinvolto.
Gaia Bottà