La International Telecommunication Union (ITU), agenzia ONU responsabile per le tecnologie ICT, ha rilasciato il suo ultimo rapporto sullo stato del settore nel mondo. Lo studio registra la crescita delle connessioni in mobilità, riconferma il tradizionale primato dei sudcoreani e denuncia una crescita della banda larga su linea fissa ancora troppo debole.
La crescita delle sottoscrizioni mobile è in pieno boom soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dice ITU, con un incremento del 20% di sottoscrizioni nel 2010 rispetto all’anno precedente: si parla di più di 5 miliardi di utenti in tutto il mondo, con una penetrazione che supera il 100% e indica quindi la disponibilità (media) di più di un terminale per singolo utente.
ITU parla di un “miracolo mobile” e della possibilità che esso permetta di mettere i servizi ICT alla portata anche delle persone più svantaggiate del Pianeta. Per contro, l’altra faccia della medaglia di questo “miracolo” sarebbe il costo eccessivo del traffico su rete wireless: 1 Gigabyte al mese vale il 10% dello stipendio in paesi come India, Mali, Kenya e Brasile.
ITU non è poi soddisfatta dello stato delle connessioni broadband propriamente dette, cioè quelle veicolate su filo a una postazione fissa: il costo della banda larga domestica è diminuito del 52% globalmente tra il 2008 e il 2010, ma ha ancora costi proibitivi per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale.
Per quanto riguarda la situazione dei singoli paesi, inoltre, il rapporto dell’agenzia ONU incorona ancora una volta la Corea del Sud come nazione più avanzata nell’impiego delle tecnologie ICT per penetrazione e disponibilità, performance della rete, capacità degli utenti e via elencando. Seguono Svezia, Islanda, Daminarca e Finlandia. L’Italia? Retrocede al 28esimo posto, lo scorso anno era posizionata 27esima.
Alfonso Maruccia