Milano – In Italia il comparto dell’Information and Communication Technology che negli ultimi anni non ha fatto che arrancare conferma i segnali di ripresa registrati ad ottobre: questo è quanto emerge dagli ultimi dati di aggiornamento al Rapporto 2006 forniti da EITO – European Information Technology Observatory .
La crescita 2006 del mercato ICT italiano è calcolata in un +2 per cento e per il 2007 ci si aspetta un ulteriore piccolo passo in avanti: 2,1 per cento. Dati incoraggianti, sebbene ancorati ben al di sotto della media europea (+3,1 per cento) e dei principali mercati del continente: Spagna +5,2 per cento, UK +3,3, Francia +2,7. D’altra parte un mercato dinamico come quello tedesco fa registrare un contenuto +1,6 per cento per l’anno in corso.
I dati, presentati ieri a Milano, indicano dunque che nel settore dell’informatica e delle comunicazioni l’Europa è uscita da un periodo difficile, tanto che nel 2007 la media europea di crescita dovrebbe attestarsi oltre quella 2006, raggiungendo quota +4,2 per cento.
Rispetto ai partner europei, a penalizzare l’Italia, secondo gli esperti, sono investimenti ridotti e un PIL italiano ancora indietro. Esaminando il solo settore dei servizi IT l’Italia segna comunque un +1,5 per cento nel 2006 e ci si attende un +2,5 per cento per l’anno venturo. Meglio va nel comparto del software , dove alla crescita del 3 per cento nel 2006 dovrebbe seguire un +4,5 per cento nel 2007.
Tra i dati più interessanti del rapporto EITO, la forte crescita dei paesi dell’Europa orientale , mercati che crescono a due cifre (Polonia, Lituania e Slovacchia viaggiano a +12 per cento) e che dimostrano un vitale dinamismo.
Le differenze tra i paesi emergenti e i mercati più consolidati sono evidenti anche nel comparto della telefonia . Le TLC nei nuovi paesi membri della UE salgono del 7,8 per cento nel 2006 (previsto 6,1 nel 2007) mentre nei maggiori mercati si registra un +5,1 per cento della Spagna e un +2 per cento per Italia e Francia. Se la passa male la Germania, dove si parla esplicitamente di stagnazione delle TLC.
“Mentre i servizi in voce rappresentano ancora una cash cow – commenta il presidente EITO Bruno Lamborghini – il futuro delle telecomunicazioni è guidato dai nuovi servizi a banda larga, dal fattore mobilità always on, dalla IPTV, dai nuovi contenuti on line, dalle nuove opportunità che provengono dalle applicazioni innovative, collegate al cosiddetto Web 2.0 dei social networks e del P2P”.
Per l’Italia gli esperti sperano in un futuro più dinamico. “L’obiettivo fondamentale – sottolinea Lamborghini – è mettere in atto azioni per accelerare il rientro dell’Italia in Europa anche sul lato dello sviluppo dell’offerta e della domanda di informatica, tenuto conto del ruolo determinante che tale tecnologia ha sulla produttività e sullo sviluppo. Per quanto riguarda le telecomunicazioni e la diffusione della banda larga, sarà fondamentale sostenere gli investimenti degli operatori”.