Il progetto delle ID card britanniche va al macero, e il costo necessario allo smantellamento dei sistemi informatici connessi all’infrastruttura è stimato intorno alle 400mila sterline – vale a dire 30 sterline per ogni singola carta emessa dal governo. Tutta la strumentazione verrà fisicamente distrutta , assicura il Ministro degli Interni Damian Green, e col tempo il risparmio delle casse di sua maestà sarà oltremodo tangibile.
L’identificazione biometrico-digitale è stato un fallimento completo, e sono 13.200 carte sono state emesse prima che la nuova coalizione di governo decidesse di cancellare il piano con l’ Identity Documents Act del dicembre 2010. La validità delle ID card come documento di riconoscimento è cessata nel fine settimana, e Green ha rassicurato il parlamento circa la sicurezza delle procedure che verranno impiegate per disfarsi dei dati personali in formato digitale.
Ogni singola ID card verrà distrutta fisicamente, dice Green, gli hard disk che contengono le informazioni verranno smagnetizzati e “fatti a brandelli” e a gestire l’operazione sarà un fornitore di strumentazione informatica certificato dall’intelligence britannica. Distruggere database e carte costerà come detto 400mila sterline, mentre il costo complessivo per la cancellazione definitiva del progetto ID card ammonterà – nel biennio 2010-2011 – a 5 milioni di sterline.
In compenso il risparmio sarà molto superiore rispetto ai costi di smaltimento, dice ancora l’ Home Office britannico, e la cancellazione di un progetto che è sin qui costato 292 milioni di sterline permetterà al governo di mettere da parte 86 milioni di sterline entro i prossimi 4 anni.
Alfonso Maruccia