Roma- Il keynote del terzo e ultimo giorno di IDF californiano è stato incentrato sul contesto reale in cui si muove la tecnologia e sulla possibilità di cambiare la propria vita in meglio, interagendo in modo più naturale possibile con determinati dispositivi. La scienza Intel abbraccia del resto diversi aspetti del quotidiano, non è limitata ai personal computer ma si espande a televisori, decoder, media-player, palmari e automobili.
Fantasticando su un futuro non troppo lontano, si è parlato quindi di smart TV equipaggiate con Atom che selezionano automaticamente le preferenze di ogni membro della famiglia, e di super-GPS collegati all’agenda che anticiperanno le esigenze dell’utente consigliando, per esempio, di uscire in anticipo per un appuntamento in caso di traffico. Sul finale, c’è stata anche una nuova dimostrazione della tecnologia SENS (Socially ENabled Services) pensata per tenere un proprio avatar sempre presente in rete. I rappresentanti di Intel Labs hanno precisato che il laboratorio sta lavorando per trovare nuovi metodi con cui rilevare, raccogliere e condividere i dati contestuali, senza però trascurare le garanzie riguardanti privacy e sicurezza.
Tutti questi “sogni” saranno direttamente supportati dalle soluzioni avveniristiche che l’azienda di Santa Clara mostra in ogni Developers Conference. Tra le proposte viste (o riviste) in questa edizione settembrina vale la pena ricordare l’interconnessione ottica Light Peak, che si propone come alternativa all-in-one da contrapporre a HDMI, USB e Ethernet. Nuove dimostrazioni tecniche hanno consentito di valutare la bontà dell’ingegnosa interfaccia, ma l’ombra del ritardo ha smorzato un po’ gli entusiasmi. A quanto pare, infatti, i primi controller dedicati saranno pronti nel 2011, ma per vedere i primi dispositivi dotati di Light Peak bisognerà attendere il 2012.
Con la complicità di Ocosmos , Intel ha poi introdotto sulla scena mobile il TC ( Tiny Computer ), una nuova classe di dispositivo che farà sicuramente discutere. L’ OCS-1 è infatti un bizzarro incrocio tra smartphone, netbook con tastiera fisica e la PSP di Sony. Le sue caratteristiche appaiono comunque di tutto rispetto, dato che parliamo di un mini-computer con touch screen capacitivo da 4,8 pollici (1024×600), GPS integrato, doppia fotocamera e processore Atom Oak Trail da 1.5GHz, con il supporto al PCI bus che consente, finalmente, di tenere in tasca Windows 7.
L’architettura Oak Trail, inserita in questo contesto, nasce proprio come alternativa a Moorestown, dedicato ai dispositivi mobile ma incompatibile con Seven. Chi non vuole ritrovarsi con i controlli di un joypad console incastonati ai lati del dispositivo avrà comunque un’alternativa, perché a breve l’accoppiata CPU Atom/chipset Oak Rail verrà usata anche con tablet dai “lineamenti” classici.
La visione embedded di Intel si è affidata invece ai chip Atom E600 (Tunnel Creek) pensati per applicazioni infotainment, dispositivi sanitari e altri utilizzi di tipo industriale. L’Atom CE 4200 da 1,2 Ghz, nome in codice Groveland, è stato invece presentato come il top per quanto riguarda l’Internet TV. Produttori come Samsung e Technicolor lo hanno già scelto per le loro flat.
Rincorrere questo tipo di processi costruttivi per miniaturizzare e integrare ancora di più è quanto mai fondamentale per una azienda che ormai non punta più al solo mercato PC. La roadmap , aggiornata per questo IDF, ha sottolineato che l’azienda punta sempre a raggiungere i 22 nanometri entro il prossimo anno e i 15 nanometri entro il 2013. Limiti che, solo fino ad un paio d’anni fa, venivano considerati semplicemente insormontabili dagli stessi ingegneri.
L’appuntamento con il prossimo punto della situazione Atom, e sui progressi della tecnologia in generale, è fissato per l’Intel Developers Forum primaverile.
Roberto Pulito