San Francisco – Intel crede nella tecnologia RealSense , la sua camera stereoscopica che continua a crescere e ad evolvere anno dopo anno: a IDF2016 non sfugge a questa che è ormai una tradizione, e anzi rilancia con dei veri e propri prodotti chiavi-in-mano che serviranno a promuoverne l’adozione in settori sempre più disparati . Come il nuovo Euclid.
L’idea dietro quello che sembra quasi uno dei PC-stick che la stessa Intel produce è semplice: racchiudere in una scatola nera tutto quanto serve per far funzionare la tecnologia RealSense , e fornire a chi vuole sperimentare o adottarla una strada semplificata e accelerata per incorporarla nei propri prodotti. L’esempio fatto dal CEO Krzanich sul palco è quello della robotica, ma non è difficile immaginare che siano molti altre le possibili occasioni nelle quali sommare una camera stereoscopica (a sei assi) potrebbe aprire scenari interessanti di utilizzo.
Dentro il piccolo chassis nero, che ha le dimensioni di un pacchetto di caramelle ma che ricorda una vecchia webcam di qualche anno fa, c’è un processore Atom, memoria, sensori di movimento e alcuni connettori per collegarlo a un dispositivo già esistente . Monta anche una versione specifica di Ubuntu Linux che dovrebbe semplificarne l’adozione e la gestione. Non ci sono indicazioni specifiche sulle caratteristiche tecniche (né sul processore specifico e neppure sulla quantità di memoria integrata), ma Intel ha precisato che il sensore montato non è quello di ultima generazione presentato sempre qui a San Francisco, bensì quello della generazione precedente. Visto che la disponibilità del prodotto è comunque indicata genericamente come “2017” è stato confermato che questo dato sarà soggetto a modifiche: verrà montata successivamente l’ultima generazione RealSense e un processore più recente.
La nuova generazione RealSense è costituita essenzialmente dalla nuova camera della serie 400 : più sottile della precedente, un dato non trascurabile visto che sempre più spesso lo spessore delle fotocamere e delle lenti montate davanti ai sensori condiziona lo spessore complessivo di smartphone e tablet, migliora anche le capacità tecniche triplicando il numero di punti registrati al secondo per la generazione del modello 3D (55 milioni al secondo a 60fps) e introduce sia la capacità di funzionare a distanze superiori (indispensabile per sfruttarla in settori come la guida automatica), sia la capacità di operare in diverse condizioni di luce (all’esterno e all’interno). Anche questo prodotto arriverà più avanti, ed è facile prospettare la sua adozione in device che saranno in vendita nel corso del 2017.
Infine, spazio ad altri kit destinati allo sviluppo e alla robotica: il RealSense Robotic Development Kit e il RealSense ZR300 Development Kit servono due categorie complementari, col primo pensato per l’integrazione diretta in automi e androidi, e il secondo invece con una vocazione alla mappatura guidata dal computer di ambienti e spazi. Non è detto chiaramente, ma è possibile che lo ZR300, che dispone anche di un SDK per Linux, trovi spazio nel nascente e fiorente mercato delle automobili a guida assistita o automatica, altro settore nel quale Intel ripone molte speranze come anche dimostrato dalla presenza sul palco di BMW e della partnership stretta col celebre marchio bavarese.
Luca Annunziata