L’Italia ha posto sui fondi PNRR una scommessa importante per il proprio futuro: quella sull’idrogeno verde, visto come la nuova grande prospettiva per i carburanti green che verranno. Si tratta di una scommessa di lungo periodo perché c’è una intera filiera da costruire, ma al tempo stesso si tratta di una scommessa fondamentale nell’ottica di una emancipazione del Paese da fonti energetiche sulle quali non vi sia controllo sovrano.
L’idrogeno viene a rappresentare dunque qualcosa di ben più importante rispetto a quanto non si fosse immaginato ai tempi dello sviluppo del piano PNRR. Ora i piani di allora prendono forma e dal Ministero della Transizione Ecologica sono stati pubblicati i bandi per l’assegnazione dei fondi sui progetti di ricerca e sviluppo correlati.
Fondi per l’idrogeno verde
I fondi della Missione 2 prevedono:
- 30 milioni per progetti di ricerca sviluppati da imprese
- 20 milioni per progetti di organismi di ricerca pubblici (enti o Università)
Le proposte ammissibili devono riguardare produzione di idrogeno verde; tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto; celle a combustibile per applicazioni stazionarie o di mobilità; sistemi intelligenti per la gestione delle infrastrutture basate sull’idrogeno. I finanziamenti vanno da un minimo di 2 milioni di euro a un massimo di 4. I progetti presentati da soggetti pubblici saranno finanziati al 100%, mentre quelli privati dal 25 all’80%, a seconda della tipologia di progetto e della dimensione dell’impresa.
Per la presentazione dei progetti c’è tempo fino al 9 maggio 2022 con contratti di ricerca aggiudicati entro giugno 2022. Sono molte le analisi entro cui si è intravista la possibilità di accelerare sul fronte dell’idrogeno per costruire una nuova filiera italiana dell’energia. Su questo fronte si stanno impegnando anche alcuni colossi degli idrocarburi, dai quali potrebbero provenire importanti contributi per liberare il Paese dal giogo russo (in primis) e dai carburanti fossili in toto (poi). Non è questo un obiettivo immediato, ma è questa la visione prospettica: l’idrogeno verde sarà una componente importante del bilancio energetico nazionale e l’Italia vuole poter correre per raggiungere l’obiettivo in tempi rapidi.