Sembra essere un vero e proprio allarme quello lanciato dll’ International Energy Agency ( IEA ): il sempre maggiore numero di gadget tecnologici attivi tra la popolazione mondiale sospinge il consumo energetico. Che potrebbe rivelarsi insostenibile.
Da quanto emerso in uno studio pubblicato di recente da IEA, chiamato Gadgets and Gigawatts , l’utilizzo di energia elettrica da parte dei consumatori può essere diviso in due gruppi, caratterizzati dal tipo di dispositivi utilizzati. Nel primo figurano gli elettrodomestici più comuni, come frigoriferi, televisori e lavatrici, mentre nel secondo sono raggruppati tutti i dispositivi tecnologici personali quali PC, laptop, smartphone, player audio e via dicendo. Secondo quanto dichiarato dall’agenzia, se è vero che per il primo gruppo è stato fatto qualcosa per diminuire il consumo di elettricità, per il secondo sarebbe stato fatto poco e nulla.
Questa considerazione pone un significativo problema, dal momento che stando alle stime fatte da IEA nei prossimi 7 mesi gli utenti dotati di personal computer taglieranno il traguardo del miliardo, mentre per i televisori si avvicina il raggiungimento dei due miliardi di unità. Di questo passo, il consumo attuale di energia elettrica potrebbe raddoppiare entro il 2022 e addirittura triplicarsi per il 2030. Una situazione del genere potrebbe rendere del tutto inutili gli sforzi fatti dalla cosiddetta rivoluzione verde che punta tutto su forme di energia rinnovabili e sulla drastica riduzione degli sprechi.
La necessità di intervenire è cruciale, secondo IEA, dal momento che entro il 2022 “potrebbe avverarsi un aumento del fabbisogno energetico pari a 1700 Terawatt/ora, pari all’intero consumo di energia elettrica di tutte le residenze di USA e Giappone messe insieme” spiega Nobuo Tanaka, executive director di IEA. “Senza contare – aggiunge – i costi di questa energia supplementare, paragonabili ad un aumento di circa 200 miliardi di dollari che finiranno sulle bollette di tutto il mondo”.
La soluzione illustrata dall’agenzia sarebbe quella di incentivare i costruttori di hardware affinché siano più attenti al risparmio energetico, progettando ad esempio gadget in grado di dosare in maniera equilibrata l’elettricità consumata. In tal senso, le richieste di IEA sembrano concordare con una nuova direttiva voluta dal Ministro della Proprietà Intellettuale britannico David Lammy, volta a fornire una corsia preferenziale a chiunque decida di depositare brevetti per tecnologie rispettose dell’ambiente e volte al basso consumo energetico . Tale direttiva serve a ridurre notevolmente la trafila burocratica necessaria all’accettazione del brevetto, con un periodo medio previsto di 9 mesi rispetto ai 2/3 anni necessari con le normative attuali.
Vincenzo Gentile