Non possiamo negarlo a noi stessi: Europeana, prima ancora di essere un progetto propositivo, è nato come un progetto oppositivo. L’idea, di origine francese, voleva essere un motto d’orgoglio nei confronti dell’egemonia culturale USA, fuga centrifuga rispetto ad un cono d’ombra a cui l’area europea sembrava essersi abbandonata come in uno standard ineludibile. Poco alla volta, sfumate le pulsioni iniziali, Europeana è diventata però un progetto a tutto tondo, portabandiera di principi di grande importanza per la divulgazione culturale online. Oggi l’enciclopedia digitale di contenuti si pone obiettivi nuovi, cambiando marcia nelle proprie ambizioni e partendo per ciò dalla cultura in movimento.
L’enciclopedia si presenta all’Internet Festival per presentare le proprie iniziative, ma soprattutto configurandosi come una piattaforma di contenuti (in parallelo alla dimensione nazionale di Cultura Italia) nell’auspicio che gli utenti imparino a conoscerli attraverso il riuso. Due le condizioni necessarie a tal fine: il tentativo di allentare l’uso del copyright, che rappresenta inevitabilmente un ostacolo nella libera circolazione degli elementi culturali, e la costruzione di strumenti di stimolo che portino l’utenza a sapere quanta ricchezza culturale sia disponibile all’interno del database di Europeana.
Cultura in movimento
CultureMoves è uno di questi progetti:
CultureMoves, […] co-finanziato dal programma Connecting Europe Facility, punta a sviluppare strumenti e servizi per il turismo e l’istruzione attraverso il riuso dei contenuti digitali della piattaforma Europeana.
L’obiettivo è mostrare, attraverso il racconto di ospiti internazionali e la sperimentazione dal vivo di tecnologie, come il patrimonio culturale tangibile e intangibile possa diventare un traino di promozione turistica e di nuove strategie di impegno civile.
#gifitup persegue obiettivi similari, nell’area di contaminazione che sta tra la promozione dei contenuti e l’utilità (in questo caso ludica) del riuso:
The competition is back this year with a special category for children & teens #GIFITUP2019 🤓👉https://t.co/wtCm6rqDr8 pic.twitter.com/DD8l1FZ5gy
— Europeana (@Europeanaeu) October 7, 2019
inDICEs: quanto vale la cultura in movimento?
Nella teoria economica la ricchezza non è il quantitativo di moneta esistente, ma la velocità con cui circola. Allo stesso modo la cultura non è misurabile nel quantitativo di opere e contenuti esistenti, ma nella velocità con cui vengono trasmessi, usati, contaminati, rilanciati, condivisi, fruiti. La cultura nasce dal contatto tra i contenuti e l’uomo, nell’energia sprigionata da questo incontro. Incontri che, quindi, andrebbero moltiplicati a dismisura per ricavarne vantaggi su vari livelli.
Ma gli effetti della circolazione della cultura sono misurabili? L’obiettivo è riuscirci: il progetto inDICEs, progetto finanziato nell’ambito H2020, tenterà di far emergere l’economia che la cultura è in grado di sprigionare, cercando di mettere in luce quante opportunità si rischiano di perdere nell’inerzia del copyright. Non si ceda alla superficiale tentazione di pensare ad inDICEs come una iniziativa anti-copyright, perché così non è: il progetto, semmai, vuole dimostrare come i contenuti possano essere utilizzati anche all’interno di altri modelli di business che, soprattutto online, possono sprigionare grandi sinergie.
inDICEs intende misurare l’impatto, renderlo evidente, affinché tali opportunità diventino visibili e non ignorabili. Andando anche oltre, fino a sviluppare
raccomandazioni strategiche, corredate da linee guida per la gestione del diritto d’autore e da modelli di business innovativi per superare i problemi che si pongono nell’uso (ri)creativo e nel consumo di beni culturali e per sostenere la trasformazione digitale di musei, biblioteche e archivi.