Nessuna indulgenza, tolleranza zero: Apple sceglie la linea dura contro Samsung e costringe il concorrente a far sparire ogni traccia dei prodotti appena presentati all’IFA di Berlino . A farne le spese il Galaxy 7.7, che aveva appena debuttato sulla scena: se prima di sabato il prodotto recava la dicitura “specifiche soggette a variazioni senza preavviso” e non garantiva la commercializzazione in terra tedesca, i responsabili dello stand sono stati costretti a cancellare le scritte “Galaxy 7.7” dalle pareti e nascondere tutte le vetrine in cui il prodotto faceva bella mostra di sé.
Non è la prima volta che nelle fiere tedesche si verificano fatti simili. Nel 2006 , proprio all’IFA, Sandisk si era vista sequestrare alcuni lettori MP3 per una questione legati ai brevetti detenuti dall’italia Sisvel. Nel 2008 era poi stato il turno di CeBit prima e poi di nuovo IFA : quella volta nel mirino ci erano finiti produttori asiatici che a loro volta avrebbero violato brevetti e modelli depositati per la produzione dei propri gadget. La Polizia tedesca, insomma, non va tanto per il sottile in questi casi: i responsabili Samsung, avuta notizia venerdì dell’ordinanza , hanno preferito procedere volontariamente alla rimozione dei prodotti incriminati per non creare inutili attriti.
La mossa di Apple è un gesto coerente con la condotta sin qui adottata in tribunale: la corte di Dusseldorf,che giudica la questione della presunta eccessiva somiglianza tra i tablet disegnati a Cupertino e quelli Samsung , si dovrebbe pronunciare il 9 settembre prossimo sulla questione, ma nel frattempo Jobs e compagni hanno ottenuto un’ingiunzione temporanea che blocchi la vendita dei prodotti fin qui presentati. Se per il Galaxy 10.1 la richiesta è efficace ed effettiva, visto che il prodotto è in distribuzione in tutta Europa (in Italia si trova tranquillamente nelle catene GDO di elettronica), per il Galaxy 7.7 pare quasi un eccesso di zelo: appena presentato in fiera, non sarà in vendita prima di qualche settimana.
“Il prodotto non è ancora in vendita – ha spiegato un portavoce Samsung – ma abbiamo deciso di rispettare l’ordine della Corte”: in ballo ci sono tutte le questioni su marchi e modelli depositati, impostazione dell’interfaccia e delle funzionalità touch degli apparecchi, in Germania come in Olanda , Stati Uniti, Australia e finanche in Corea del Sud . Lo stesso portavoce non si esime dall’ aggiungere che l’ordinanza “limita seriamente la scelta dei consumatori in Germania”, lasciando intendere il nocciolo della questione: la competizione invece di svolgersi unicamente nei negozi è finita in tribunale, a torto o ragione, e dunque la sfida sarà condizionata dagli esiti del contenzioso giudiziario .
Esistono complesse questioni giuridiche dietro la decisione del giudice di Dusseldorf e la sua effettiva portata: non è chiaro, al momento, se una sentenza che riguardi il mercato tedesco possa o meno influenzare il resto dei paesi facenti parte dell’Unione Europea . Per altro, il procedimento analogo che si svolge in Olanda (dove la legislazione è differente per questa materia), potrebbe finire per concludersi con risultati diametralmente opposti: al momento i magistrati dei Paesi Bassi hanno rilevato infrazioni unicamente per gli smartphone (infrazioni risolvibili via software, pare), mentre in Germania nell’occhio del ciclone ci sono i tablet Samsung.
Luca Annunziata