Circa 1,5 milioni di persone nel mondo si spostano a vivere nelle città ogni settimana. Ne consegue una densità abitativa in costante crescita per l’ambito urbano e, inevitabilmente, la creazione di alloggi sempre più piccoli. IKEA è a conoscenza del trend e, in collaborazione con la startup Ori di Boston, presenta una nuova linea di prodotti battezzata ROGNAN: in pochi secondi il salotto diventa camera da letto (e viceversa).
IKEA con Ori per ROGNAN
Il debutto a livello commerciale è fissato per il 2020, a partire dai mercati di Hong Kong e Giappone, per poi arrivare successivamente in altri territori a livello globale. La vendita di ROGNAN avverrà all’interno degli store gestiti dal colosso svedese. Nessuna informazione è al momento stata resa nota per quanto riguarda il prezzo, ma ipotizziamo non sarà dei più economici, considerando la componente robotizzata necessaria per passare da una configurazione all’altra. Queste le parole di Seana Strawn, al lavoro con il team di IKEA nello sviluppo di soluzioni innovative, una dichiarazione che ben sintetizza le intenzioni del progetto.
Abbiamo lavorato a lungo per sviluppare soluzioni destinate alle case più piccole e sappiamo che alcune delle più grandi sfide per le persone sono rappresentate dal trovare lo spazio in cui riporre le cose e per svolgere ogni attività. È specialmente il caso delle grandi città dove le persone devono trovare un compromesso per le funzioni delle case. Vogliamo cambiare questo paradigma.
La piattaforma che si occupa del movimento è quella progettata da Ori, mentre l’arredamento si basa sugli elementi della gamma componibile PLATSA di IKEA. L’intenzione è quella di consentire il passaggio da una modalità all’altra (dalla configurazione Giorno a quella Notte) con la semplice pressione di un pulsante oppure, perché no, tramite un comando vocale impartito a un assistente virtuale come Alexa. Maggiori informazioni a proposito della linea saranno rese note nel corso dell’estate.
A noi tutto questo richiama alla mente una pellicola nostrana di 35 anni fa, troppo avanti per i suoi tempi, capace di immaginare il futuro che ora ci troviamo a descrivere.
TAAAAC!