Roma – 412, Info412, Video412, ma anche 892424 e via discorrendo… sono tutti servizi di informazioni telefoniche a cui ci si rivolge per sapere un numero o un indirizzo. Tutti figli di un numero che fino a pochi anni fa era l’unica bussola telefonica degli italiani: il famosissimo “12”.
Ebbene, proprio il 12, che qualcuno avrà già relegato all’oblìo o dato per disperso, ma che comunque registra a tutt’oggi oltre 100.000 contatti quotidiani, sta per andare in pensione dopo oltre sessant’anni di vita (in perfetta applicazione delle regole sull’età pensionistica).
Una decisione presa da Telecom Italia? No, dall’Authority per le Comunicazioni, con una delibera , finalizzata a permettere a tutti gli operatori di telefonia di erogare servizi di informazione in un regime di libera concorrenza, cosa che deve riguardare anche la numerazione identificativa.
La data dell’entrata in vigore degli effetti del provvedimento era stata inizialmente fissata per il 1 luglio, ma è stata aggiornata al 18 agosto 2005. Da tale data, pertanto, i gestori intenzionati ad offrire questo tipo di servizio potranno farlo con una numerazione di quattro cifre che inizi con 12.
L’Authority non si è limitata alla numerazione, ma ha anche fissato un tetto massimo per le tariffe legate a questo servizio: 1,5 euro al minuto (contro i 2,08 euro a chiamata richiesti, per ottenere solamente un numero telefonico, dal “caro”, vecchio, 12).
Che numero comporremo invece del “12”? Sembrerebbe che Telecom intenda prenotarsi il “1254”, per mantenere comunque una sequenza componibile con una certa immediatezza sulle tastiere telefoniche.
Il più azzeccato sarebbe stato comunque il “1212” ma forse Telecom l’ha trovato… occupato.
Dario Bonacina