Nonostante le alluvioni in Thailandia, la crisi economica e la presunta minaccia dei gadget multi-touch al computing “general purpose”, Intel chiude l’anno finanziario con risultati oltre ogni aspettativa, e anche se i sistemi ultraportatili non decollano c’è ottimismo per il futuro del mercato PC e non solo.
Il 2011 è stato un anno record, comunica Santa Clara: i ricavi complessivi sono arrivati a 54 miliardi di dollari, i guadagni netti a 12,9 miliardi e ogni azione ha fruttato 2,39 dollari a investitori e azionisti. “L’azienda ha ottenuto una performance superba – dice il CEO e presidente di Intel Paul Otellini agli analisti – i ricavi sono cresciuti di più di 10 miliardi di dollari e hanno eclissato tutti gli incassi annuali e i record di profitto”.
Mentre gli ossevatori del mondo tecnologico e la stampa a seguito passano il tempo a riempire il web di parole come “tablet”, “mobile” e “app”, lo storico produttore di processori per computer continua a macinare dollari: ottimi anche i risultati dell’ultimo trimestre finanziario del 2011, con ricavi complessivi per 13,9 miliardi di dollari.
Una nota stonata nei bilanci di Intel è il risultato in negativo della piattaforma Atom, per cui i guadagni scendono del 57% totalizzando 167 milioni di dollari. Atom viene attualmente impiegato soprattutto per sistemi netbook, ma Intel dice che nel 2012 ci sarà il book dei nuovi dispositivi “ultrabook” (magari convertibili in tablet con schermo multi-touch) oltre alla salutare crescita degli altri settori dell’industria informatica.
Intel incassa il risultato, promette faville e anticipa quello che il nuovo anno presumibilmente porterà per gli utenti e il mercato tutto: i processori x86 approderanno anche su smartphone e tablet, e per quanto riguarda quest’ultima categoria di dispositivi Otellini si fa scappare un’indiscrezione sulla tabella di marcia dei gadget montanti Windows 8. Oramai si parla di “coda” per la produzione vera e propria.
Alfonso Maruccia