C’è un solo gruppo – per motivi che non hanno esattamente a che fare con meriti o demeriti tecnologici – che perde strada nel mondo dei tablet nel 2020: si tratta di Huawei, che chiude l’annata con un laconico -24%. La tempesta perfetta scatenata dalle frizioni geopolitiche ne ha rallentate le ambizioni tanto tra gli smartphone quanto tra i tablet, costringendo così il gruppo a perdere un treno che si è fatto via via sempre più appetitoso.
Il 2020 dei tablet
Il 2020, infatti, ha rappresentato un anno di improvvisa – e inattesa – crescita. La pandemia che ha costretto in casa le persona ha portato altresì ad un aumento nella ricerca di strumenti per svago, studio e lavoro. L’aumento complessivo è stato pari al 54%, cifra esorbitante per un mercato che negli ultimi anni si era fatto sempre più asfittico: da 34,3 milioni di unità a 52,8 milioni.
Secondo i dati Canalys, a dominare il comparto è ancora una volta Apple, che ha visto aumentare i propri volumi del 40% mantenendo salda la prima posizione nel comparto. Cupertino, tuttavia, perde il 4% della propria quota complessiva, passando dal 40 al 36%.
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Alle spalle sale Samsung, che recupera 2 punti percentuali. La crescita maggiore, però, è appannaggio di gruppi che distribuiscono device di minor costo, a dimostrazione del tipo di domanda che il 2020 ha fatto registrare: Amazon (+54%) e Lenovo (+125%) sono i brand più noti, ma si registra altresì un +257% tra una moltitudine di produttori di minor rango.
L’iPad di ultima generazione è disponibile oggi su Amazon a partire da 372 euro, mentre un Samsung Tab A da 10 pollici parte da 200,33 euro. Un Lenovo Tab M10 parte da 190 euro mentre un Kindle Fire HD 8 parte da 99,99 euro. Il prezzo, insomma, sembra essere stato trainante nelle scelte dei consumatori, anche e soprattutto in virtù di investimenti di emergenza per risolvere necessità immediate dovute a remote working o remote learning.
La sensazione restituita da questi numeri è che i veri vincitori della partita restino Apple e Samsung: anche in un anno destabilizzante hanno confermato la propria posizione e rilanciato sui prodotti, preparandosi così a calamitare la domanda anche quando la pressione della pandemia sarà venuta meno.