Gli occhialini stereoscopici necessari alla fruizione di contenuti 3D sono i veri nemici del futuro della tecnologia e del mercato dei nuovi set televisivi. Lo rivela un nuovo studio di Nielsen , stando al quale la percentuale di consumatori disposti ad acquistare un televisore 3D crolla di oltre 50 per cento una volta provata l’accoppiata occhialini + schermo “tridimensionale”.
Il nemico principale del futuro del 3D è insomma il 3D stesso, e il fastidioso obbligo di indossare occhiali steroscopici con cui ingannare il cervello e avere l’illusione di una visione tridimensionale: nello studio di Nielsen, la percentuale degli “acquirenti attivi” interessati a fare propria una TV 3D cala dal 25 al 12 per cento una volta messa alla prova la tecnologia e la mancanza cronica di contenuti.
Metà delle persone intervistate da Nielsen si dice “impressionata” dalla qualità delle immagini in 3D , ma se il problema degli occhialini – scomodi da indossare e scomodissimi nel caso della fruizione di contenuti cinematografici – non fosse abbastanza scoraggiante, ci pensa l’incompatibilità degli occhialini con i televisori 3D se il produttore è differente.
Visto l’alone di sfiducia e evidente disinteresse che comincia a circondare la tecnologia del 3D, i produttori guardano con apprensione all’appuntamento con il mercato del 3DS di Nintendo . La piccola console portatile dovrebbe offrire un’esperienza tridimensionale di prim’ordine popolarizzando il 3D (senza occhialini), e la speranza dei big del settore è che il successo dell’handheld nipponico invogli i consumatori a fare il grande passo verso la tridimensionalità da salotto.
Alfonso Maruccia