Dopo essersi spinta fino in Nuova Zelanda , la Dottrina Sarkozy avrebbe trovato ulteriori estimatori in Belgio, dove un ministro locale, Philippe Monfils, ha dichiarato di voler proporre una soluzione simile al governo di Bruxelles facendo leva sugli stessi principi che hanno portato all’istituzione della HADOPI in Francia.
Monfils ha sottolineato quanto “non sia normale che un dibattito di tale portata non sia arrivato a bussare alle porte del parlamento belga”. Nel confermare la propria volontà di alimentare ulteriori discussioni sull’argomento ha precisato che in ogni caso l’attuazione della norma non dovrebbe rispecchiare appieno quanto approvato al di là del confine francese. Stando a quanto emerso si dovrebbe trattare di un provvedimento light che farebbe della Dottrina Sarkozy una sorta di principio ispiratore da applicare in base alle normative locali.
“In Francia – ha proseguito il ministro – la criminalizzazione del download non ha portato finora i frutti sperati se non una continua violazione della privacy degli utenti”. Monfils indica inoltre la mancata introduzione di un modello alternativo allo scaricamento illegale come causa della mancanza di efficacia della dottrina che porta il nome dell’inquilino dell’Eliseo.
In Francia, per tutta risposta, HADOPI sta lentamente entrando a regime ma sono già sorti alcuni dubbi sui costi da sostenere per tenere in piedi quello che, appare un rapporto a tre fra utenti rintracciati, ente incaricato della sorveglianza e la commissione di vigilanza, la quale starebbe iniziando a fare i conti la realtà.
A Trident Media Guard (TMG), la società scelta dal governo francese per identificare i trasgressori, ogni singolo utente tracciato verrebbe a costare 8,5 euro: una cifra che se moltiplicata per le 50mila identificazioni quotidiane auspicate dalle major porterebbe a 425mila euro il conto giornaliero di TMG da riscuotere presso le casse dello stato. Più di 155 milioni di euro all’anno che i contribuenti francesi dovranno elargire per farsi spiare dai segugi sguinzagliati da governo e detentori dei diritti.
Giorgio Pontico