L’economia soffre, così come le aziende. Se poi il tuo CEO, il tuo venerato e invidiato CEO, si prende una vacanza di sei mesi per ragioni di salute, è normale che tutto il mondo (finanziario e non) ti tenga gli occhi puntati addosso: soprattutto in questo momento, alla vigilia della comunicazione dei risultati del primo trimestre dell’anno fiscale 2009 . Quello che comprende le compere di natale. Le cose non dovrebbero andare troppo male per Apple, che comunque si prepara mettendo in campo qualche novità interessante per i consumatori.
Si comincia con una rinfrescata del MacBook bianco , quello che nonostante il restyling Unibody è rimasto identico al vecchio modello. Tuttora ancorato nel listino italiano alla vecchia CPU da 2,1GHz e alla vecchia VGA fornita nel chipset Intel (X3100), da qualche ora a questa parte sulla versione americana dell’Apple Store fa capolino un nuovo allestimento per questa macchina: che conserva Firewire e mini-DVI, e si dota anche di CPU con FSB da 1066MHz, chipset Nvidia con scheda grafica GeForce 9400M e 2GB di RAM (ancora DDR2 però).
Un bel salto in avanti, in teoria anche a livello prestazionale , che – nonostante ci sia una certa differenza tra lo châssis in alluminio e quello in plastica policarbonato di questa versione – potrebbe spingere parecchi a riconsiderare la propria lista dei desideri. Tanto più che il prezzo resta invariato , fissato a un soffio sotto i mille dollari (in Italia 949 euro), e in tempi di crisi risparmiare qualcosina fa sempre comodo. Resta da capire se questa modifica si propagherà anche ai listini d’oltreoceano, anche se al momento le voci raccolte in giro farebbero tutte propendere per il sì.
Un’altra novità riguarda invece uno dei prodotti lanciati durante l’ultimo keynote del Macworld: iWork 09 . I primi acquirenti di una confezione retail della suite da ufficio prodotta a Cupertino hanno infatti notato che il codice seriale non è più necessario per installare l’applicazione, al contrario di quanto successo fino ad oggi e proprio come succede da anni con Mac OS X e iLife. Una scelta dettata probabilmente dal desiderio di rendere più semplice l’installazione a partire dai dischi originali, ma che causerà inevitabilmente anche il fiorire di copie pirata a scapito degli introiti ma a tutto vantaggio della popolarità di iWork.
In casa Apple, comunque, non è tutto rose e fiori. Innanzi tutto perché – pare per la prima volta – sarebbe stata scoperta una tecnica per iniettare codice eseguibile direttamente nella memoria di un Mac , senza transitare per l’hard disk della macchina: una prospettiva preoccupante, che complica di un bel po’ il compito degli esperti di computer forensics per individuare le tracce di un attacco utili a scovare il colpevole. E poi perché i dati di vendita dell’ultimo trimestre dipingono un quadro ambiguo.
Mac e iPod pare siano andati bene , su questo concordano quasi tutti: entrambi si sono rivelati, con diverse proporzioni, un buon acquisto per fare un regalo durante le feste, e dunque i risultati dovrebbero comunque garantire un modesto incremento delle vendite rispetto all’anno passato con un aumento del prezzo medio della singola transazione che non guasta mai. iPhone invece dovrebbe aver sofferto un po’: nonostante tutto, però, dovrebbe essere riuscito a fare piazza pulita della concorrenza.
La borsa, in una giornata positiva, sembra aver accolto bene queste notizie : il titolo Apple fa registrare al momento (ore 21) un rassicurante +3 per cento, riportandosi sopra gli 80 dollari. Nella serata – le 23 di ieri in Italia, le 19 ora del Pacifico: quindi a mercati chiusi – l’azienda di Cupertino comunicherà finalmente i dati ufficiali del suo Q109: a quel punto si saprà qual è la vera situazione, e la parola ripasserà ai mercati.
Luca Annunziata