Il call center licenzia per abuso di connettività

Il call center licenzia per abuso di connettività

L'ex dipendente, allontanato per aver utilizzato Internet per motivi personali, accusa il datore di lavoro: sono state utilizzate misure di tecnocontrollo non previste dal contratto
L'ex dipendente, allontanato per aver utilizzato Internet per motivi personali, accusa il datore di lavoro: sono state utilizzate misure di tecnocontrollo non previste dal contratto

Un dipendente del call center Tlc.com di Pisa è stato licenziato per aver navigato in Internet: questo secondo la denuncia della federazione lavoratori metalmeccanici uniti (Cub).

La vicenda vede coinvolto un rappresentante sindacale che accusa la sua azienda di averlo allontanato perché aveva denunciato l’ambiente malsano del posto di lavoro: tuttavia il licenziamento è stato possibile perché al dipendente è stato contestato un collegamento Internet “non di interesse aziendale” avvenuto lo scorso 9 febbraio.

La questione si sarebbe dipanata grazie a strumenti di tecnocontrollo aziendali, almeno secondo quanto afferma il licenziato che accusa il datore di lavoro di aver installato sui computer dei dipendenti un software volto al monitoraggio .

Il programma, individuato come il software di controllo remoto UltraVNC, sarebbe stato notato dall’uomo proprio il giorno a cui risalgono i fatti: una nuova icona sul desktop che nascondeva, nelle parole dell’uomo, “un sistema attraverso il quale l’azienda può controllare tutte le operazioni condotte dalle nostre postazioni”.

Se così fosse, l’art. 4 dello Statuto dei lavoratori, che vieta l’uso di tecnologie volte al controllo dell’attività dei lavoratori se non esplicitamente previste dal contratto sindacale, nonché l’ultima sentenza a riguardo della Cassazione, che ha stabilito che un software di controllo centralizzato senza un preventivo accordo costituisce una “violazione della riservatezza e dell’autonomia del lavoratore”, renderebbero il licenziamento illegale.

Giovanni Cerrai, titolare di Tlc.com, replica riaffermando la legittimità del licenziamento, scattato secondo la procedura prevista dal contratto, e affermando che “possiamo testimoniare l’uso di internet da parte del dipendente per motivi assolutamente non legati all’attività aziendale. I nostri legali sono già al lavoro per controbattere a tutte le accuse”. Cerrai nega anche l’installazione di UltraVNC.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
2 apr 2010
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