Washington – Negli USA, la FDA (Food and Drug Administration) ha contestato le conclusioni di una ricerca svedese sulla pericolosità del telefono cellulare, secondo cui l’uso del telefonino per un’ora al giorno per dieci anni aumenterebbe il rischio di tumore al cervello.
La ricerca aveva analizzato l’utilizzo del telefono cellulare in 905 pazienti cui era stato diagnosticata la presenza di un tumore cerebrale, 85 dei quali erano utenti “intensivi” di telefoni cellulari. I dati hanno indicato che i grandi utilizzatori di telefono cellulare, cioè i soggetti che stanno al telefono più di 2mila ore nella loro vita, presentavano un aumento (+240%) del rischio di sviluppare un tumore maligno sul lato della testa in cui il telefono è usato.
La FDA contesta la ricerca per le modalità di conduzione del sondaggio e per le argomentazioni poste contro i risultati di alcune ricerche svolte in precedenza. L’ente americano sottolinea innanzitutto che uno studio basato su un questionario inviato per posta, seguito da un’intervista telefonica, non può assolutamente restituire un quadro veritiero ed accurato della vita delle persone che compongono il campione.
Ma oltre a ciò, la FDA evidenzia anche come la ricerca svedese non abbia riscontri con i risultati di molti altri studi, condotti a più lungo termine e pubblicati nel corso degli anni, sulla presunta tossicità delle emissioni elettromagnetiche originate dai telefoni cellulari (quelli di ultima generazione, poi, sono ritenuti ancor più sicuri dei primi modelli).
FDA cita ad esempio una ricerca della Commissione Olandese per la Sanità, che sulla base di studi condotti in tutto il mondo, non ha riscontrato alcuna nocività nelle emissioni elettromagnetiche provenienti da impianti telefonici o televisivi. E così pure un’altra ricerca britannica, condotta in quattro anni, non ha mostrato alcuna correlazione tra l’uso continuo e regolare di telefoni cellulari e molti tipi di tumore.
D.B.