Con l’arrivo di Windows 8 cambierà anche il modo in cui il sistema Microsoft controlla e ripara eventuali errori presenti sul disco, formattato in NTFS o ReFS. L’OS lavorerà a braccetto con la nuova versione dell’utility CHKDSK, riprogettata dai tecnici Microsoft per snellire la lenta procedura di correzione.
Il sistema di verifica utilizzato dal CheckDisk attuale costringe l’utente a prendersi una pausa forzata. Il tempo di attesa è legato alla quantità di file memorizzati sull’hard disk, e il volume NTFS deve rimanere “offline” fino alla fine del controllo. Windows Vista e Windows 7 avevano già velocizzato il CHKDSK ma l’utilizzo di dischi sempre più grandi ha praticamente annullato il passo avanti.
A quanto pare, Windows 8 ridurrà i tempi morti al minimo. Il “downtime” sarà proporzionale al numero di errori trovati, non al numero di tutti i file presenti sul disco. L’utente potrà attivare la procedura nel momento che preferisce, in alcuni casi, e continuare a lavorare anche durante il controllo.
Funzioni speciali come “spot verification” scansioneranno l’hard-disk in background, senza interrompere l’esecuzione dei programmi e obbligare al reboot. Il “self-healing” riparerà automaticamente i problemi, metterà in coda quelli che non è possibile correggere senza pregiudicare il normale funzionamento del sistema e invierà continui report sulla situazione.
Tutte queste efficienti novità si applicheranno anche a ReFS , nuovo file system per server che andrà a sostituire proprio l’NTFS. Windows 8 correggerà automaticamente la maggior parte degli errori individuati, senza obbligare le macchine al controllo con pausa forzata.
Roberto Pulito