Doveva essere una conferenza di presentazione dell’annuale Rapporto sullo stato dell’industria cinematografica italiana , redatto dalla Fondazione Ente Dello Spettacolo e invece si è di colpo tramutata nella conferenza di presentazione dei primi film italiani su iTunes. È Paolo Del Brocco, AD di Rai Cinema , a lanciare la bomba rispondendo ad una domanda sulle prospettive online per i film italiani: “Crediamo nella distribuzione in rete, per questo la Rai ha siglato tre giorni fa un accordo distributivo con iTunes”.
Di più è difficile sapere anche con domande ravvicinate a conferenza finita. Troppo vicino l’accordo, troppi i soggetti coinvolti. Rai Cinema è infatti spesso coproduttore, dunque deve mediare e trattare con gli altri produttori per tutto ciò che riguarda titoli, finestre distributive e prezzi. Del Brocco però vuole rassicurare anche senza avere dati da comunicare: “I film arriveranno online in linea di massima in contemporanea con l’uscita Home Video e il loro prezzo sarà variabile (a seconda della novità) ma comunque in linea con quelle che sono le cifre del mercato attuale”.
E dopo iTunes? La Rai ha in progetto di andare su altre piattaforme? “Si, tutte. Non vogliamo dare l’esclusiva a nessuno ma arrivare ovunque. Abbiamo già stretto accordi con Telecom e Fastweb per questo”. Ma non solo distribuzione online di titoli vecchi e nuovi, sempre Del Brocco annuncia che Rai ha stanziato un fondo per produrre 12 film pensati esclusivamente per uno sfruttamento commerciale online: “Dobbiamo instillare negli autori l’idea che quella online non è una distribuzione di serie B, altrimenti non potremo mai arrivare a fare delle prime o anteprime online dei film”.
Inevitabile a questo punto, dato anche lo scenario in cui è stato dato l’annuncio, chiedere a Riccardo Tozzi, presidente dell’ANICA (Associazione industrie cinematografiche nazionali), nonché numero uno di Cattleya (una delle società di produzione più importanti del paese), cosa abbiano intenzione di fare gli altri produttori che non sono la Rai. “Noi come ANICA vogliamo a tutti i costi andare online, vendere e noleggiare film sul maggior numero di piattaforme possibile. Ad ogni modo già ci sono film italiani nei pacchetti che vengono dati con i televisori di nuova generazione”.
Si ma sono piccolezze, il grosso del mercato sta da altre parti: “Il grosso deve ancora nascere in questo settore – continua Tozzi – anche se sicuramente iTunes è un ottimo punto di partenza e un bel player. A oggi purtroppo ancora non siamo riusciti a trovare un accordo, la strozzatura è tutta sui grandi soggetti che detengono i diritti di distribuzione come ad esempio Medusa o le società americane, i quali spingendo per una strategia generale, se non addirittura globale, stanno attendendo. A parere mio abbiamo già perso un anno che poteva essere buono”.
Ma come Cattleya che tipo di offerta desidererebbe per i suoi film? “File in ottima qualità a prezzi contenuti, che sono poi quelli di mercato, in uscita a distanza ravvicinata con la sala (ma per questo bisogna vedere di film in film) e assieme a tutti i concorrenti. Per farlo però dobbiamo prestare attenzione al rapporto con gli esercenti delle sale, i quali vivono un momento di crisi e che sono parte integrante della macchina del cinema”.
a cura di Gabriele Niola