La causa in corso tra l’azienda di Cupertino e Psystar non pare preoccupare PearC , piccolo produttore di computer con sede a Wolfsburg (Bassa Sassonia). Secondo quanto riferito dal suo portavoce, la legge teutonica offre garanzie molto diverse al consumatore rispetto a quanto succede oltreoceano: dunque, via libera in Germania ai cloni Mac. Almeno fino a quando Apple non deciderà di fronteggiare anche questa “minaccia” al suo business .
L’offerta di PearC non è poi molto diversa da quella già vista in almeno un paio d’altri casi . Computer piuttosto ordinari, con châssis neppure troppo attraenti e componenti tutto sommato standard: CPU Pentium e Core 2 Duo di Intel, schede grafiche Nvidia, schede madri standard. La differenza, come nei casi precedenti, la fanno le opzioni a richiesta: sui computer di PearC si possono montare masterizzatori Blu-ray, Core i7 , schede grafiche 9800GTX da 2 giga di VRAM.
Quanto basta per fare felici professionisti di ogni tipo, o semplici appassionati dai gusti evoluti, che con 12 gigabyte di RAM a bordo e 2 terabyte di spazio disco possono sbizzarrirsi con le configurazioni estreme e pagare fino a 2.850 euro per un piccolo mostro che monta un Core i7 965 Extreme Edition da 3,2 gigahertz. Il tutto con la gradita aggiunta di Mac OSX, venduto in confezione originale (“altrimenti sarebbe pirateria”, chiosa PearC) e comunque preinstallato sulla macchina.
Come ciliegina sulla torta, l’azienda tedesca monta anche una sorta di emulatore dell’equivalente del BIOS dei Mac, l’ EFI : in questo modo diviene possibile non solo installare il sistema operativo senza particolari manovre elusive delle protezioni, ma rimane possibile installare gli aggiornamenti rilasciati periodicamente da Apple, mantenendo la totale funzionalità del computer. Mancano i dettagli precisi su quale sistema PearC abbia adottato, ma dalle dichiarazioni rilasciate a Spiegel appare chiaro che non si tratterebbe del molto discusso chip EFiX.
Secondo quanto dichiarato dal portavoce dell’azienda al noto settimanale tedesco, in ogni caso PearC si dice certa di stare camminando su terreno sicuro: le accuse di violazione dell’EULA mosse da Apple nei confronti di Psystar non varrebbero in Germania, per via di una legislazione “più incline a sostenere i diritti del consumatore piuttosto che del produttore”. Ed essendo la licenza d’uso scritta solo in parte in tedesco , con la sezione dedicata all’esclusiva di Mac OSX su hardware Apple in inglese, i cittadini di Germania dovrebbero poter ignorare bellamente quelle restrizioni per una mera questione linguistica.
Inoltre, aggiunge sempre PearC, la licenza è visualizzabile solo dopo aver acquistato e avviato l’installazione del software: come dire che, secondo l’azienda, una volta acquistato il bene senza che alcuna condizione sia stata posta, l’utente acquisisce il diritto di utilizzarlo come meglio crede . Dunque “questo prodotto (il clone, ndr) è legale in Germania”: una tesi che per il momento Apple non ha voluto commentare, ma che probabilmente non verrà condivisa dai suoi legali che muoveranno battaglia.
PearC ha in vendita tre versioni del suo clone, tutte equipaggiabili con Mac OSX Leopard 10.5. Si parte da 499 euro per la versione Starter , che monta Pentium Dual Core da 2,2GHz e GeForce 7200GS (ma con WiFi, Bluetooth e Firewire opzionali), si sale a 799 per l’ Advanced con Core 2 Duo da 3GHz e GeForce 8400GS (ma niente Blu-ray), fino ai 1499 euro della versione Professional : Core i7 con 6GB di RAM, 1 terabyte minimo di spazio disco e GeForce 9800GT di serie.
Luca Annunziata