Palo Alto (IBM) – Nonostante le CPU di Transmeta siano recentemente finite sotto processo per le loro scarse performance, la strada intrapresa da questa start-up potrebbe aver dato il via ad una nuova tendenza nel mercato dei microprocessori di massa.
IBM ha infatti svelato un progetto che sembra ispirarsi molto da vicino alla tecnologia “code-morphing” brevettata da Transmeta, tecnologia che traduce le istruzioni x86 degli applicativi nel corrispondente set di istruzioni VLIW (Very Long Instruction Word) del Crusoe.
Gli obiettivi della tecnologia in sviluppo presso i laboratori di IBM, denominata Dynamically Architected Instruction Set from Yorktown (DAISY), sembrano per buona parte in comune con quelli di Transmeta: ridurre il consumo energetico delle CPU, aumentare il parallelismo a livello di istruzioni e convergere differenti architetture verso un singolo core.
Il traduttore di istruzioni DAISY, che secondo alcuni sarebbe in cantiere da ormai diversi anni, porterà la compatibilità fra piattaforme differenti, fra cui x86, PowerPC, S/390, Java Virtual Machine e VLIW. Ma una cosa altrettanto interessante consiste nel fatto che questa tecnologia è open source: il codice di DAISY può già infatti essere scaricato presso il sito del progetto .
La tecnica di IBM sembra concentrarsi particolarmente sull’esecuzione di un elevato numero di rami di istruzioni in parallelo per ogni ciclo di clock, una funzionalità che potrebbe essere molto adatta nell’ambito dei server più che in quella dei notebook.
Poche settimane fa IBM ha accantonato l’ipotesi di adottare le CPU di Transmeta all’interno della sua linea di ThinkPad, giustificando poi questa decisione con le scarse performance mostrate da Crusoe. Oggi sembra lecito avanzare qualche dubbio su questa “scusante” e pensare magari che IBM abbia soltanto voluto cogliere l’occasione per comparare la sua tecnologia DAISY con il code-morphing di Transmeta.