Il Colosseo non era poi così capiente

Il Colosseo non era poi così capiente

Completata la più imponente ricostruzione storica di una città. E' Roma. I turisti potranno dare un'occhiata al passato prima di riversarsi nella capitale italiana. I Maya, intanto, scoprono Second Life
Completata la più imponente ricostruzione storica di una città. E' Roma. I turisti potranno dare un'occhiata al passato prima di riversarsi nella capitale italiana. I Maya, intanto, scoprono Second Life

È ufficiale, la cosiddetta “realtà virtuale” è qui per rimanere. A questo giro di valzer è stata pinzata Roma con l’ambizioso progetto Rome Reborn : una ricerca dell’Università della Virginia che si è trasformata in una simulazione digitale e “monumentale” della Roma che fu. Stando ai ricercatori, infatti, la quantità di particolari integrati alla simulazione, la fedeltà alle testimonianze storiche fissate al 320 d.c., quando Roma era governata da Costantino, non hanno precedenti.

“Possiamo accompagnare le persone sotto il Colosseo e mostrargli come funzionavano gli ascensori che portavano gli animali dai sotterranei alla zona superiore”, ha spiegato Bernard Frischer, coordinatore del progetto. E in futuro non è escluso che la simulazione possa coprire altri periodi storici.

“Questo modello virtuale preparerà i turisti alla visita del Colosseo, del Foro e dei palazzi Imperiali sul Palatino per permettere una migliore comprensione di ciò a cui assisteranno”, ha aggiunto Frischer. In futuro, i visitatori delle più celebri strutture della Roma antica potranno essere dotati di palmari con supporto GPS per localizzare esattamente la propria posizione rispetto alla ricostruzione.

Il lavoro di Frischer si è basato sopratutto sull’analisi di mappe e testi antichi, senza contare le immagini digitali del ” Plastico di Roma Antica ” esposto nel Museo della Civiltà Romana.

Il Colosseo 3D Uno degli aspetti più interessanti del progetto è rappresentato dal cosiddetto “reverse modeling”, implementato dal team di Frischer, dal Politecnico di Milano e dall’Università di Firenze. Si tratta di una funzione software che permette di popolare l’ambiente virtuale per comprendere più approfonditamente le caratteristiche di ventilazione, acustica e di capacità delle strutture.

“Ad esempio, nella letteratura scolastica il Colosseo è ricordato come una struttura capace di attirare grandi masse. Le stime in questo senso indicavano una capienza compresa tra 35 mila e 78 mila posti”, ha sottolineato lo specialista della University of Virginia. I test virtuali hanno dimostrato, invece, una capienza massima di non più di 48/50 mila posti.

Rome rinasce in un progetto a metà tra scienza e turismo. Ma a rinascere sono anche altre città antiche, come dimostra l’apertura del sito archeologico Maya Chichen-Itza che è stato realizzato su Second Life dal Mexico Tourism Board. La qualità dei due progetti non è paragonabile, ma l’obiettivo di offrire una navigazione tridimensionale e accurata nelle città del passato è lo stesso.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
13 giu 2007
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