Il computer senza mani, secondo Nvidia

Il computer senza mani, secondo Nvidia

Basta un processore grafico per emulare le gesta di qualunque Kinect. Parola di David Kirk, leader della ricerca dell'azienda di Santa Clara. Faremo tutti come Minority Report
Basta un processore grafico per emulare le gesta di qualunque Kinect. Parola di David Kirk, leader della ricerca dell'azienda di Santa Clara. Faremo tutti come Minority Report

Come ormai noto, la tecnologia alla base del prossimo Kinect Microsoft non verrà utilizzata solo per far sudare i possessori dell’Xbox 360, ma consentirà di interagire con la dashboard della console tramite semplicissimi gesti del corpo. Un tipo di tecnologia che Nvidia dichiara di poter gestire senza problemi, unicamente con la potenza del processore grafico.

L’idea di mandare in pensione i controller fisici, per trasformare la mano in un puntatore che interagisca con gli oggetti visualizzati mimando i movimenti, senza toccare nulla, si è già vista in pellicole fantascientifiche tipo Iron Man o Minority Report . Il concept, indubbiamente intrigante, propone un occhio sentinella che tracci il profilo corporeo dell’utente, a prescindere dalla qualità dell’illuminazione ambientale, per poi materializzare la sua silhouette all’interno del set virtuale.

Dopo aver notato la “movimentata” direzione intrapresa da tutti e tre i principali produttori di console per videogame, la società di Santa Clara si scopre improvvisamente interessata al motion sensing e all’image tracking, avanzate tecniche di cattura in real time che non hanno neppure bisogno di bardare il soggetto con gli odiosi markers traccianti, tipici del motion capture usato negli effetti speciali cinematografici.

David Kirk , ex capo scientifico del chipmaker, lascia intendere di essere già al lavoro su una proposta anti-Kinetic, probabilmente dedicata ai personal computer più che alle console. “I nostri ricercatori stanno operando su alcuni progetti che includono il calcolo di immagini e il tracciamento di oggetti – rivela Kirk – ma sono anche a conoscenza di un numero di Università e altri tentativi di usare l’architettura CUDA e la potenza delle nostre GPU per operazioni di questo tipo”.

Secondo Kirt i processori dedicati che generano grafica hanno ormai raggiunto una flessibilità tale da impensierire la stessa CPU. È vero che al momento la Graphics Processing Unit viene utilizzata pienamente solo nei videogiochi, ma la gestione di una interfaccia utente, tutta basata sul motion tracking, potrebbe rappresentare un bel valore aggiunto per l’utente finale.

La mole impressionante di dati che si ritrova a processare, in tempo reale, un sistema basato sul motion tracking non sembra affatto spaventare Nvidia che è pronta ad una nuova sfida. “La saggezza popolare diceva che le GPU non avrebbero mai potuto dare il loro contributo con gli algoritmi ray tracing o con la gestione della fisica. Eppure, entrambi i campi ora beneficiano di una sostanziale accelerazione da parte dei processore grafici. Ovviamente da queste parti gioiamo nel rompere gli schemi, ma il nostro vero obiettivo è quello di deliziare gli utenti finali e fare la differenza sul mercato”, ha concluso il capitano Kirk.

Roberto Pulito

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Pubblicato il
4 ago 2010
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