Roma – Non è sicuramente azzardato dire che le dinamiche economiche e tecniche della musica contemporanea siano state rivoluzionate dall’avvento della connettività a banda larga . La diffusione dei sistemi di condivisione P2P, al di fuori delle polemiche delle major del settore, ha definitivamente cambiato la scena DIY , do-it-yourself , composta prevalentemente da artisti indipendenti e giovanissimi talenti.
In pratica, la disponibilità di un’Internet ad alta velocità ha trasformato gli utenti in emittenti : chiunque, grazie anche a piattaforme di produzione multimediale completamente gratuite, come Dyne:bolic , può contemporaneamente diventare produttore, promotore e distributore delle proprie opere creative – monologhi radiofonici in podcast, canzoni in formato compresso, cortometraggi in streaming.
C’è chi si è accorto di questa possibilità ed ha deciso d’investirci: sono i creatori di Streaming Tank , giovane start-up nata per essere la piattaforma di lancio per registi e musicisti. Un servizio che ha già fatto la fortuna di alcuni gruppi come gli Arctic Monkeys , che senza l’appoggio delle major sono riusciti ugualmente a raggiungere un’audience tanto consistente da ottenere un premio dal prestigioso New Musical Express , autorevole rivista britannica.
“Dopo l’exploit degli Arctic Monkeys”, sostiene il direttore di Q Magazine , “tutti hanno finalmente capito che Internet è fondamentale per qualsiasi artista emergente”. Qualcuno ha addirittura iniziato a fare veri e propri web tour , ovvero concerti trasmessi su Internet. E’ il caso di Sandi Thom, un 23enne scozzese che ogni sera utilizza Streaming Tank per organizzare veri e propri show dal vivo direttamente… dalla propria cantina.
Nel giro di pochi mesi, grazie alla realtà del social networking ed al potere infinito del “passaparola”, Thom è riuscito ad crearsi un’audience online di almeno 60.000 ascoltatori, sempre interessati a seguirne i concerti. Una vera marea di persone, così vasta che solo uno stadio, tradizionalmente utilizzato per l’organizzazione di grandi concerti, riuscirebbe a contenere.
“Un tour via web è la migliore opzione per gli artisti squattrinati e senza macchina”, ha dichiarato Sandi Thom. “Con una webcam ed un po’ di spazio è possibile fare concerti di fronte a tutto il mondo, a costi più che abbordabili”, si legge in un’intervista rilasciata al Times .
L’industria musicale, forte del passaggio alla distribuzione online , è sulla strada di una vera mutazione genetica : un processo rapidissimo che le major, impegnate nella lotta senza frontiere allo spettro della pirateria, non sembrano ancora prendere sul serio.
Tommaso Lombardi