Gary McKinnon tenta una nuova mossa per cercare di bloccare quanto sembrava ormai inevitabile, ossia la sua estradizione negli USA dal Regno Unito. Il cracker si è appellato alla Camera dei Lord affinché riconsideri il processo di estradizione a suo carico e consenta che il procedimento giudiziario che lo riguarda non si apra negli States ma si concluda nel Regno Unito.
McKinnon, come ben sanno i lettori di Punto Informatico , quattro anni fa aveva sfondato i siti e i server di alcune importanti organizzazioni governative statunitensi, in particolare il Pentagono e la NASA. La ragione che ha addotto per una simile mossa è stata la ricerca di informazioni sugli UFO: a suo dire il Governo statunitense tratterrebbe a sé dati di fondamentale importanza in materia.
Per i suoi reati McKinnon è stato arrestato e subito dopo è iniziato un lungo tira e molla tra autorità britanniche e polizie statunitensi. I procuratori nordamericani intendono sottoporre il cracker ad un procedimento che sia di esempio per la comunità degli smanettoni, tanto più che le azioni di McKinnon sulla carta potrebbero costargli decenni di carcere.
Il procedimento di estradizione si è concluso da tempo, ormai l’estradizione è lì lì per avvenire. Da qui l’ultimo appello del cracker nella speranza di rimanere nel Regno Unito, dove la normativa per quanto severa è assai meno pesante e punitiva di quella statunitense.