Intorno alle 7:00 di oggi (ora italiana) un gruppo di cracker che si fa chiamare Iranian Cyber Army ha messo KO Twitter. Per circa un’ora il tecnofringuello non è stato accessibile, anche se durante il downtime sono stati intravisti alcuni tweet invitati attraverso client esterni.
Al posto della home page del servizio di microblogging erano comparsi alcuni slogan in farsi e in inglese: un chiaro messaggio inerente al ruolo cruciale avuto da Twitter, con il sostegno diretto del governo USA, nel mostrare al mondo intero i fatti che hanno sconvolto l’Iran durante le ultime elezioni presidenziali. Tanto da costituire, secondo il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, “qualcosa di straordinario”.
Più che di una speciale unità predisposta da Teheran per la guerra elettronica, la crew Iranian Cyber Army potrebbe essere, come sostengono alcuni addetti ai lavori, solo un gruppo di hacker, certamente non legati al governo iraniano, che ha sfruttato alcune falle di Twitter evidentemente ancora non tappate dopo i molteplici problemi riscontrati in passato proprio in materia di sicurezza.
Non è ancora chiaro se si sia trattato di un defacement o di un hijiacking . I responsabili di Twitter ieri sera avevano fatto sapere di avere avuto problemi con i record dei Domain Name System: proprio per questo motivo in molti propendono per la seconda ipotesi.
Giorgio Pontico