Web (Internet) – Un comunicato di ieri mattina di AFP (Agence France press) informava che la paternità di Code Red II sarebbe stata rivendicata da un gruppo di hacker olandesi, i 29A, che avrebbero dichiarato su Internet di essere i responsabili del worm.
La notizia segue le informazioni circolate nei giorni scorsi quando in un primo momento qualche esperto ha ritenuto di escludere l’eventualità che il worm fosse di origine cinese, visto che in Cina non sembrava aver colpito. Poi invece è stato constatato come anche i server Microsoft in estremo oriente subivano gli attacchi di Code Red e questo ha reso ancora più incerta la provenienza del worm. Oggi appunto arriva la notizia che sarebbe di origine olandese.
Raggiungendo il sito di 29A però, si scopre una netta smentita del gruppo: “Con questa nota il gruppo 29A comunica pubblicamente che non abbiamo a che fare in nessun modo con il codice o con la distribuzione in qualsiasi versione del worm noto con il nome di Code Red. Abbiamo sentito che due hacker dall’Olanda hanno annunciato di avere realizzato Code Red e che loro sono membri del 29A. Chiunque conosce un poco 29A saprà che nessuno dei membri di 29A proviene da quel paese. Chiunque voglia trovare chi ha scritto Code Red lo dovrà cercare al di fuori dal 29A”.
Una smentita a metà perché, per quanto il gruppo 29A si tiri fuori dalla paternità di Code Red, questo potrebbe effettivamente essere opera di qualche olandese. Tuttavia la notizia non ha trovato ancora alcun riscontro.