Sta riscuotendo notevoli consensi e un discreto interesse quello che dovrebbe essere lo stadio finale dell’evoluzione del CruchPad, la creatura tecnologica partorita da Mike Arrington, fondatore di TechCrunch . Dopo una serie di prototipi e l’incertezza sull’arrivo sul mercato del dispositivo, Arrington e soci hanno messo su la CrunchPad, azienda omonima incaricata di costruire e far arrivare sul mercato il dispositivo, che nell’ultimo prototipo si mostra molto più sottile e lineare.
Per definire di cosa si tratti, è meglio stabilire cosa non sarà. CrunchPad non è un netbook, bensì un tablet dedicato a fare una sola cosa, possibilmente al meglio: navigare sul web. L’ultima versione, chiamata prototipo C si differenzia nettamente dalle precendenti per stile e scelta di materiali: CruchPad sarà realizzato in alluminio e monterà un display tattile da almeno 12 pollici. Il tutto è ottimizzato da un sistema operativo basato su Linux ed un browser basato su Webkit. Infine, per completare la dotazione, non mancano connettività WiFi, hard drive SSD da 4GB ed una webcam.
A livello hardware, CruchPad monterà l’onnipresente chipset Atom, interamente dedicato alla navigazione web garantita anche dal pieno supporto di Flash. Quello che secondo gli ideatori del progetto, reso possibile anche grazie al lavoro di alcuni membri del team Fusion Garage , differenzia il dispositivo dai netbook è proprio la user experience fornita, strettamente legata al singolo browser.
CrunchPad è pensato espressamente per “consumare il web”, e può essere inteso come la solidificazione di un browser. Ulteriori dettagli saranno a disposizione degli utenti entro il mese di luglio, periodo in cui il dispositivo dovrebbe fare una comparsata pubblica in un evento indetto appositamente dall’azienda. Incerti, per il momento, i tempi di commercializzazione: interrogato in materia Arrington ha risposto un entusiastico “al più presto possibile”. Diversamente, sembra già fissato il prezzo, che si aggira intorno ai 300 dollari.
In attesa che si alzi il sipario intorno al CrunchPad, che vede la luce dopo un progetto iniziato neppure troppi mesi fa, in molti potrebbero chiedersi se un dispositivo del genere possa trovare un buon riscontro sul mercato. Sempre in materia di speculazioni, potrebbe anche darsi che il successo di mercato del gioiellino di Arrington potrebbe spingere Apple e tirare fuori dal cilindro quel tablet che in molti stanno ansiosamente aspettando. Ed è proprio con questo oggetto, paradossalmente non ancora confermato, che il CrunchPad si trova già da ora a fare i conti.
A placare i toni interviene ancora una volta l’artefice del progetto, secondo il quale non vi sarebbe alcun paragone possibile tra il futuro dispositivo di Apple – che definisce come una sorta di iPod Touch gigante (anche nel prezzo) – ed il suo dispositivo: “Non intende essere quello che è il Palm Pre per iPhone” taglia corto Arrington “Il nostro prodotto è molto diverso da quello che Apple sta realizzando”.
Vincenzo Gentile