Ora che l’Internet of Things, ossia la diffusione di dispositivi domestici connessi alla rete, sta decollando, non poteva mancare l’attenzione anche da parte degli investigatori del crimine. Il sito americano The Information riporta un caso che potrebbe essere il primo di una lunga serie, avvenuto a Bentonville, in Arkansas. La polizia ha inviato un mandato ad Amazon, chiedendo di estrarre i dati dal dispositivo Echo allo scopo di contribuire a risolvere un caso di sospetto omicidio .
Secondo la ricostruzione fatta dallo stesso sito, il signor James Andrew Bates viene sospettato di omicidio di primo grado, per la morte, avvenuta lo scorso novembre, di Victor Collins, trovato strangolato e affogato nella vasca idromassaggio in casa dello stesso Bates. Questi avrebbe dichiarato alla polizia di avere invitato Bates insieme con altri due amici, Owen Mc Donald e Sena Henry, per guardare un incontro di football; intorno all’una sarebbe andato a letto, lasciando la vittima e Mc Donald nella vasca idromassaggio intenti a consumare alcolici. Bates ha raccontato di avere trovato Collins a faccia in giù nell’acqua quando si è svegliato diverse ore dopo. Mc Donald, invece, ha affermato di avere lasciato Bates e Collins intorno a mezzanotte e mezza, particolare confermato dalla moglie di Mc Donald.
Stando ai tabulati telefonici, in quella serata Bates ha scritto un messaggio a una donna e ha effettuato diverse chiamate a suo padre, altri amici (compreso McDonald) e al ristorante Flying Fish. Bates possiede diversi dispositivi connessi a Internet in casa, compreso un termostato Nest e un sistema di allarme Honeywell, ma il “testimone chiave” in questo caso potrebbe essere il suo Amazon Echo, il quale, sostengono “The Information” e la polizia, può controllare lo streaming sonoro, trasmesso via wireless durante la notte usando Alexa, l’assistente di Echo.
Non è ancora chiaro quali dati la polizia potrebbe estrarre dal dispositivo o come questi potrebbero essere utili al caso. Alexa è sempre in ascolto tramite un sistema a sette microfoni , ma attende che si pronunci la parola d’ordine per inviare i comandi, ad esempio chiedere le previsioni del tempo o quale musica suonare. Il dispositivo invia l’audio in streaming al cloud, compresa una frazione di secondo di audio prima della parola d’ordine. Insomma, gli investigatori vorrebbero carpire dei suoni o delle parole pronunciate dalle persone presenti nella casa e trarne informazioni utili alla risoluzione del caso .
Amazon ha rifiutato di estrarre le informazioni, adducendo il motivo che non possono essere rilasciati dati sensibili dei clienti “senza un mandato legale”. In ogni caso, la polizia ha sequestrato il dispositivo Echo dalla casa di Bates, come prova, ma quello che potrebbe offrire una migliore comprensione di ciò che è accaduto quella notte potrebbe essere il misuratore dell’acqua. Secondo “The Information”, infatti, i dati mostrano come la casa di Bates abbia consumato 140 galloni d’acqua tra l’una e le tre della notte in questione.
Quello che si può trarre da questa vicenda, non ancora conclusa, è che i dispositivi Internet of Things sono in grado di raccogliere informazioni sullo stile di vita e sulle attività quotidiane degli utenti, per essere potenzialmente utilizzate contro di loro come prove di colpevolezza o di innocenza.
Pierluigi Sandonnini