Il discorso del Presidente Mattarella durante il giuramento che dà il via al suo nuovo mandato può essere seguito nelle registrazioni video o letto integralmente. Oppure se ne possono trarre le sfumature in questa word cloud, uno strumento sempre valido per un tratteggio impressionista di quello che è un intervento tanto importante:
Dignità, Istituzioni, Paese, Costituzione, Repubblica, Parlamento, Democrazia: questi i cardini quantitativi del suo intervento. Ma a margine c’è anche quel “Magistratura” che è riecheggiato con forza tra i banchi della Camera.
Sono tre i passaggi più interessanti relativi al mondo dell’innovazione. Il primo legge questo aspetto come un ingrediente fondamentale: “Ma questa ripresa, per consolidarsi e non risultare effimera, ha bisogno di progettualità, di innovazione, di investimenti nel capitale sociale, di un vero e proprio salto di efficienza del sistema-Paese“. Il secondo legge l’innovazione come strumento: “Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale“. Il terzo la individua come nuovo e immediato pericolo, con riferimenti chiari alla Gig Economy ed a tutte le distorsioni che può riversare sulla società: “Tanti, troppi giovani sono sovente costretti in lavori precari e malpagati, quando non confinati in periferie esistenziali“.
Una stoccata al digital divide, inoltre, finalmente elevato a vera e propria questione di dignità: “Dignità è diritto allo studio, lotta all’abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico e digitale“.