Dopo aver acquistato la startup DocVerse nel marzo scorso , Google è ora giunta alle fasi finali dell’integrazione della tecnologia di editing collaborativo nella sua suite di produttività telematica. Nell’occasione il servizio cambia nome in un ben più logorroico “Google Cloud Connect for Microsoft Office”, garantisce la compatibilità con versioni di Office vecchie e nuove e fa naturalmente pieno affidamento sull’infrastruttura di Google Docs per la sincronizzazione del lavoro comune sui documenti.
Grazie a GCCMO, gli utenti più recalcitranti ai nuovi paradigmi di lavoro del cloud computing potranno continuare a utilizzare la familiare interfaccia della suite Microsoft Office garantendosi nel contempo un backup in tempo reale del lavoro su un server di Mountain View. Vista la sua presenza “tra le nuvole”, il documento sarà accessibile sia in lettura che in scrittura da qualsiasi PC o dispositivo in grado di connettersi alla rete, da qualunque parte del mondo attraverso Google Docs.
Con GCCMO dovrebbero sparire i problemi nella formattazione dei documenti scaturiti dall’importazione diretta sin qui messa a disposizione dall’interfaccia di Google Docs: utenti e colleghi di lavoro agiscono su quello che è a tutti gli effetti un file Office , e per di più sono previsti strumenti avanzati come la gestione delle diverse revisioni (con la possibilità di annullare le modifiche) e la segnalazione degli utenti maggiormente attivi nel lavoro di editing del doumento.
Il nuovo plugin GCCMO rappresenta la fase conclusiva di un lungo lavoro di integrazione tra Google Docs e la tecnologia originariamente sviluppata da DocVerse, e ha naturalmente un obiettivo ben definito vale a dire invogliare gli utenti di Microsoft Office ad abbandonare il software installato in locale per abbracciare le magnifiche sorti e progressive del cloud computing di Mountain View.
Per rendere più attrattiva la sua nuova offerta, Google garantisce la compatibilità di GCCMO con ben tre diverse edizioni di Office , la 2003, la 2007 e la 2010. “Non avete bisogno di aggiornare” la suite da ufficio made-in-Redmond, suggerisce BigG, con la speranza che il passaggio alle nuvole del mainframe cloud computing diventi col tempo definitivo. Il deployment di GCCMO riguarda attualmente alcuni “tester fidati” di Google e i clienti di Google Apps, mentre dovrebbe presto diventare una caratteristica comune a tutti gli utenti di Google Docs.
Alfonso Maruccia