Se c’è un mercato che non pare attraversare tempi di crisi, si tratta del settore dei beni virtuali. Secondo uno studio della società di ricerca In-Stat, il compartimento in questione avrebbe incrementato i propri guadagni del 245 per cento nell’arco di tempo compreso tra il 2007 e il 2010 .
Secondo lo studio, nel solo 2010 i consumatori avrebbero speso 7,3 miliardi di dollari per i beni virtuali , rispetto ai 2,1 investiti nel 2007. Le statistiche includono guadagni generati da prodotti appartenenti al mondo dei social network, come FarmVille, e i casual game disponibili online e sui telefoni cellulari. Per quanto riguarda le coordinate geografiche, In-Stat ha stimato che il 70 per cento dei ricavi proviene dai consumatori residenti in Asia e nei paesi del Pacifico , mentre il restante 30 per cento viene generato nelle Americhe, Europa, Medio Oriente e Africa.
È di qualche settimana fa la notizia riguardo l’accordo siglato tra Facebook ed Electronic Arts, in base al quale i crediti Facebook diventano il mezzo di pagamento esclusivo nei giochi EA ospitati sul social network, con un margine di guadagno del 30 per cento per la piattaforma.
Un esempio di quanto il mercato virtuale possa avere conseguenze importanti sul piano economico reale è rapprensentato da Jon Jacobs, di professione attore e filmaker, il quale è riuscito a vendere una stazione spaziale virtuale alla sensazionale cifra di 635mila dollari. Nel mondo binario Jacobs è l’avatar Neverdie, famosissimo all’interno dell’ambiente di Entropia Universe, MMO di progettazione svedese. Durante un periodo di cinque anni è riuscito a creare il Club Neverdie, il luogo più affascinante e costoso presente nell’universo di Entropia.
Sembra che il successo monetario ottenuto dalla vendita del Club Neverdie stia per dare vita a un progetto che fonde virtuale e reale: i Neverdie Studios, dove hanno trovato lavoro 13 persone impegnate nella creazione dei mondi iperrealistici di Entropia.
Cristina Sciannamblo