BBC sta rivoluzionando la propria posizione nei confronti del suo iPlayer : il discusso riproduttore multimediale, come preannunciato , rinnega il passato e non solo arriva su iPhone , ma si lascia inavvertitamente alle spalle anche il DRM .
L’uso tramite rete cellulare – che per iPhone al momento è limitata a EDGE , cioè 2,5G – non è ancora possibile a causa della scarsa velocità di collegamento. Nessun limite per l’impiego, invece, se si dispone di connettività WiFi, il che rende disponibile iPlayer anche sull’iPod Touch.
Perché proprio iPhone? “Abbiamo iniziato con l’iPhone perché è il più ottimizzato per il video ad alta qualità”, scrive sul blog di BBC Anthony Rose, responsabile della divisione Digital Media Technologies. “L’iPlayer e i programmi di BBC sono visualizzati perfettamente. Ma stiamo lavorando per rendere iPlayer funzionale anche su altri apparecchi dotati di browser nei prossimi mesi”.
“È la prima volta – si legge su BBC News – che il servizio viene reso disponibile per apparati portatili” e in rete il tam tam è stato talmente veloce da svelare subito altre novità. C’è, infatti, chi ha scoperto che i server di BBC verificano prima di inviare il filmato se la richiesta proviene da un iPhone controllando lo user agent . “Invece di trasmettere streaming in Flash, ora viene trasmesso lo standard MP4 ma a chi non dispone di un iPhone non è consentito riceverlo”, spiega il blogger che ha aggirato l’ostacolo adottando un semplice stratagemma.
La “manovra” è consistita nell’impiegare due estensioni per Firefox: User Agent Switcher e Firebug . La prima ha permesso, alterando lo user agent originale, di simulare l’ambiente iPhone, consentendo così l’invio del filmato. La seconda, un piccolo debugger che permette di curiosare in modo interattivo nel sorgente della pagina, ha permesso di individuare la URL esatta del filmato che, copiata nella barra degli indirizzi, consente di scaricare la clip e salvarla per riprodurla localmente. Di fatto il DRM viene così bypassato.
I lettori di Punto Informatico ben sanno che l’iniziale, strenua difesa del DRM e delle tecnologie proprietarie da parte di BBC aveva scatenato petizioni, cori di proteste e rimostranze di ogni genere, Open Source Consortium in testa. La Beeb aveva cercato un modo per placare gli animi, proponendo gratuità tramite determinati hotspot WiFi, con il risultato di sollevare invece ulteriori clamori. Ora dovrà invece combattere con gli smanettoni del wireless.
Marco Valerio Principato