Se non è stato il più movimentato febbraio della storia Microsoft, poco ci manca. Nel giro di 29 giorni sono volati miliardi di dollari e multe astronomiche, tavolini cibernetici e annunci epocali sull’interoperabilità. Il tutto condito da una class action che potrebbe abbattersi su Windows Vista .
Nelle scorse ore, sulla multa da 899 milioni di euro irrogata dalla UE è intervenuto il CEO di BigM: Steve Ballmer ha spiegato che la mega-mazzata si riferisce al “passato”, e per l’esattezza al periodo terminato “lo scorso autunno”. Oggi le cose sono diverse: “Ora rispettiamo le regole, la stessa commissione è d’accordo che rispettiamo le regole”. “Siamo un’azienda importante, e per questo siamo sempre al centro delle verifiche dell’autorità di tutti i paesi in cui operiamo”.
Opinione ben diversa quella di Neelie Kroes , commissario UE alla Concorrenza: “Il nostro obiettivo è garantire alle aziende e ai cittadini il diritto di scegliere: solo così il mercato sarà veramente produttivo”. Secondo il ranger Kroes “Parlare costa poco. Violare le regole, invece, è un’attività dispendiosa”: alla commissione non interessano “chiacchiere e promesse”, ma solo “il rispetto delle leggi”. Se qualcuno prova a violare le regole , “verrà scoperto e punito: e gli costerà molto caro”.
In ogni caso, sono tutti problemi del passato . L’ annuncio sull’interoperabilità va proprio nella direzione indicata dalla UE, e forse già la prossima settimana si vedranno i primi esempi di questa rinnovata voglia di collaborare: Ballmer non conferma, ma gira voce che uno degli annunci che potrebbe fare Steve Jobs la prossima settimana sarebbe proprio l’acquisizione di una licenza Exchange per rilanciare iPhone tra i businessman.
Ballmer snocciola qualche informazione anche sulla scalata a Yahoo! . Che la cosa stesse andando per le lunghe se n’erano accorti tutti, ma Steve rassicura: “Molte acquisizioni richiedono molto tempo per essere perfezionate”. Tempi che potrebbero allungarsi ulteriormente se venissero confermate le voci che vogliono Google, proprio lei!, pronta a rilanciare con una controfferta per il 20 per cento di Yahoo! che confonderebbe ulteriormente le acque.
Un’offerta, sottolinea Kara Swisher del Wall Street Journal , che verrebbe stroncata sul nascere dall’autorità antitrust USA . E che potrebbe costare molto cara in termini economici (non meno di una decina di miliardi di dollari) tra quattrini impegnati e possibili multe per aver turbato il mercato, pur conoscendo perfettamente il destino della mini scalata. D’altra parte, conferma Matthew Karnitschnig dalle colonne dello stesso giornale, Microsoft non ha nessuna fretta: anzi, BigM si augura che temporeggiare indebolisca le azioni Google – cosa che si sta già verificando – riducendo la liquidità di BigG.
Da parte sua, l’azienda di Jerry Yang ripete di voler tenere duro: alla SEC ha fatto sapere di essere preoccupata per la distrazione causata dalla pioggia di verdoni promessa da Microsoft, un’offerta che potrebbe “rallentare gli affari e allontanare i potenziali partner commerciali”. In ogni caso, a Redmond sembrano mostrarsi sicuri che l’affare andrà in porto : “Continueremo a dialogare con gli azionisti e i vertici di Yahoo!” ha spiegato Jean-Philippe Courtois, vicepresidente di Microsoft.
Con un febbraio così, cosa potrà succedere a marzo? Tanto per cominciare, il 13 scadrà l’offerta fatta a Yahoo!: da quel momento in avanti, Microsoft potrà decidere anche per una scalata ostile . Sullo sfondo, inoltre, c’è la questione OOXML : supererà la votazione e diventerà standard ISO ? Non ce la farà ? Ma questa certificazione ISO servirà davvero a qualcosa ? Marzo inizia domani.
Luca Annunziata