Il noto plugin distribuito da Adobe ha sempre avuto problemi con le distribuzioni a 64 bit di Linux. Nel corso degli anni alcune estensioni dei browser web hanno provato a risolvere questi conflitti, ma in molti casi la versione standard del lettore, 32 bit, non veniva neppure riconosciuto dal sistema.
Gli utenti Ubuntu e Fedora che si sono sentiti abbandonati dalla Adobe possono però tirare un sospiro di sollievo, perché l’azienda californiana si è decisa a completare il percorso sperimentale iniziato tempo addietro. La recente beta di Flash 11 supporta nativamente i 64 bit dei sistemi e dei browser Linux, Windows e Mac.
La versione 11 del lettore introduce anche le API a basso livello Stage3D , che collaborano nell’accelerazione grafica via GPU, e utilizza la codifica H.264/AVC SW per migliorare la fluidità dello streaming video durante le videochat in Flash. La qualità audio delle chiamate via computer è assicurata dalla tecnologia di compressione G.711 , mentre l’interscambio client-server è nelle mani del formato JSON (JavaScript Object Notation).
Sul fronte sicurezza, vero tormentone dei prodotti Adobe, il nuovo player di rich media si presenta invece con un “generatore casuale di numeri sicuri” che dovrebbe assicurare una crittografia “solida quanto quella del sistema operativo sottostante”.
Roberto Pulito