Il Governo italiano è ancora indeciso sulla strada da intraprendere per quanto riguarda le energie alternative, ma nel resto del mondo la ricerca prosegue. I ricercatori dell’ Università del Missouri hanno appena presentato un’evoluzione della tecnologia fotovoltaica che potrebbe riuscire a convertire in energia elettrica molta più “luce solare”.
Gli impianti fotovoltaici attuali restano un ottimo sistema per ricavare energia da fonti rinnovabili, ma lavorano con una bassa efficienza e riescono a catturare soltanto il 20-30 per cento delle radiazioni “visibili” che giungono sulla Terra. Con questa nuova tecnologia, basata su particolari nano-antenne, si arriva invece ad un 90 per cento dello spettro coperto.
Come sottolinea il sito Dailytech , il pannello tratta luce e calore in maniera differente e raccoglie le radiazione solari su una più ampia gamma di frequenze, arrivando ad imprigionare anche quelle del medio infrarosso, che gli attuali pannelli si lasciano sfuggire.
Il comunicato non parla di rendimento e non specifica quanto di questo Sole imprigionato potrà essere effettivamente riutilizzato, ma i ricercatori americani si dichiarano ottimisti e prevedono di realizzare dei prototipi ad un costo relativamente basso, da piazzare sul mercato entro i prossimi cinque anni. Attualmente, il team sta chiedendo finanziamenti al Dipartimento dell’Energia USA e a investitori privati.