C’è la nanotecnologia alla base dei risultati raggiunti dai ricercatori di Los Alamos, New Mexico, con i quali è stata evidenziata la possibilità per le tecnologie fotovoltaiche di nuova generazione di disperdere meno luce solare riuscendo nel contempo ad aumentare la produzione di energia elettrica .
Le celle solari convenzionali sono infatti in grado di rilasciare un singolo elettrone per ogni fotone assorbito, sprecando letteralmente il resto dell’energia solare che quel fotone porta con sè in calore residuo.
Utilizzando nanocristalli semiconduttori come base delle celle fotovoltaiche, invece, è possibile ridurre lo spreco di energia solare producendo più di un elettrone per singolo fotone. Già nel 2004 al Los Alamos i ricercatori lavoravano a simili tematiche, ed erano riusciti ad aumentare l’efficienza di assorbimento dei fotoni grazie a nanocristalli fatti di un composto selenio-piombo.
Tali ricerche sono andate avanti, e i nuovi studi aumentano la probabilità che in un futuro non troppo lontano l’efficienza energetica delle celle fotovoltaiche potrebbe crescere dal 31 al 40 per cento . Tutto sta ora a sviluppare un materiale adeguato da cui ricavare i nanocristalli adatti allo scopo.