Il futuro del gaming? Ubiquo e ultracostoso

Il futuro del gaming? Ubiquo e ultracostoso

I protagonisti di settore sostengono che entro breve creare un videogioco avrà esattamente gli stessi costi delle produzioni cinematografiche. Più vicina anche una "iPhone-console"
I protagonisti di settore sostengono che entro breve creare un videogioco avrà esattamente gli stessi costi delle produzioni cinematografiche. Più vicina anche una "iPhone-console"

I fratelli Guillemot si occupano entrambi di videogame, anche se in maniera diversa l’uno dall’altro. E le loro opinioni sul futuro del settore potrebbero rivelarsi molto più che semplici ipotesi viste le tendenze già in atto . Yves Guillemot, tanto per cominciare, guida il gigante francese Ubisoft e parla della next-generation delle home console, quella che a suo dire comporterà cambiamenti ancor più radicali di quella attuale composta da Microsoft Xbox 360, Sony PlayStation 3 e (tecnologicamente distanziata di parecchie lunghezze) Nintendo Wii.

“La nuova generazione sarà talmente potente che giocare con i videogame sarà equivalente a vedere un film in computer grafica di oggi”, preconizza Guillemot dalla sua posizione privilegiata di CEO di una delle più grandi aziende produttrici di videogame al mondo. La prima, radicale conseguenza di questo fatto apparentemente inevitabile perché già nella natura delle cose (i videogame per console hanno smesso già due generazioni fa di usare filmati in full motion video , sostituendoli con “shot” girati impiegando l’engine di gioco vero e proprio) è che realizzare videogiochi costerà tanto, ma proprio tanto sino a una media di 60 milioni di dollari a titolo .

Il budget attualmente necessario per produrre giochi “da tripla AAA” (insomma le famigerate killer application tecnologicamente avanzate come Metal Gear Solid 4, Resident Evil 5 e via giocando) dovrà praticamente essere raddoppiato, e per Guillemot questo significa che le aziende medie e grandi dovranno adattarsi e farsi furbe, magari riutilizzando materiale in CGI già prodotto per il cinema (come Ubisoft sta facendo per la conversione videoludica dell’atteso Avatar di James Cameron), e dovranno essere pronte a una riduzione degli introiti o a un aumento dei prezzi al dettaglio con tutte le conseguenze che la cosa comporta.

Yves Guillemot dice che i grandi produttori di hardware potrebbero essere spinti a commercializzare la next-gen prima di quanto vorrebbero , e a supporto della sua tesi cita i sensori di movimento e le interfacce di gioco “naturali” presentati da Sony e Microsoft durante l’E3 come uno dei fattori che spingerà, ancora una volta, l’accelerazione tecnologica dell’evoluzione del videoludo. Il mercato metterà fretta alla triplice intesa delle home console, e sullo sfondo c’è quell’ OnLive di cui tanto si è parlato negli ultimi mesi che potrebbe accelerare ulteriormente l’introduzione delle macchine di nuova generazione.

Se le attenzioni di Yves sono tutte concentrate sul mercato videoludico più importante ed esteso (a parte le centinaia di milioni di PC Wintel presenti nel mondo, naturalmente), Michel l’altro fratello Guillemot, è interessato soprattutto ai nuovi orizzonti del videogaming “distribuito” su piattaforme eterogenee come iPhone di Apple. Da CEO del publisher Gameloft , Michel Guillemot non solo getta ulteriore benzina sul fuoco dei rumor di una presunta console videoludica targata Cupertino, ma parla anche di videogiochi come si parla dell’accesso a Internet dai cellulari .

“Oggi guardi video su qualsiasi cosa – dice Michel Guillemot – e non t’importa molto su cosa li guardi. Quando sei in viaggio usi i dispositivi mobile, a casa li guardi sulla PS3 o la TV, sul PC o sul Mac. Ora i video sono dappertutto. Direi che il gaming sarà dappertutto con un buon livello di qualità in due anni”. Gameloft in tal senso è già pronta, visto che il catalogo del publisher include 250 giochi mobile, 30 per iPhone, sette per WiiWare, tre per DS, e altri per le piattaforme Microsoft e Sony.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
18 giu 2009
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