Secondo Santa Clara è un evento epocale, uno di quelli che sarà ricordato nella storia del chipmaker: la nuova architettura Silvermont di Intel migliora le prestazioni e i consumi della precedente Saltwell (che era a 32nm ed era nient’altro che l’originale Bonnell da 45nm dopo il passaggio al nuovo livello di miniaturizzazione), e dovrebbe permettere finalmente a Big I di fare il salto di qualità nella rincorsa degli ultimi anni alle prestazioni e al successo dei chip ARM.
Sul piano tecnico , Silvermont racchiude un gran numero di innovazioni: oltre al già citato criterio costruttivo a 22nm , di fatto lo stato dell’arte in circolazione, incorpora anche i transistor tri-gate 3D che sono il cavallo di battaglia delle CPU Core di Intel per desktop e laptop, e che garantiscono prestazioni superiori a fronte di maggiore efficienza. Intel ha impiegato due anni circa a completare il redesign della tecnologia in questione per renderla compatibile con le CPU a basso consumo che tipicamente si utilizzano su dispositivi mobile e tablet, ma il risultato rispetto alla generazione precedente dovrebbe essere significativo: stando a quanto comunicato dal chipmaker, i nuovi Atom consumano la stessa energia dei precedenti con prestazioni tre volte superiori, oppure sono in grado di dividere per cinque il consumo complessivo a parità di potenza.
Ma non solo: Silvermont rende gli Atom in grado di eseguire fino a 3 istruzioni per core per ciclo di clock, con tanto di unità per l’esecuzione “out-of-order” delle operazioni e la capacità di scalare fino a 8 core sullo stesso chip. In pratica, stando ai benchmark Intel , Silvermont con due core dovrebbe riuscire a fare meglio della concorrenza a quattro core . Anandtech ha pubblicato una estensiva e approfondita analisi dell’architettura, spendendo parole positive soprattutto per quanto riguarda la questione performance e consumi: solo i chip Cortex A15 di ARM dovrebbero risultare superiori ai nuovi Atom, e questo dovrebbe mettere Intel in condizione di competere meglio in settori cruciali come quello tablet già dalla fine del 2013.
L’unico dubbio riguarda le capacità grafiche dei nuovi Atom: Intel non ha (ancora) chiarito come sarà equipaggiato il comparto GPU dei propri SoC, ma è lecito aspettarsi stando alle dichiarazioni dei manager almeno il raddoppio delle performance.
L’aspetto più importante sotto il profilo strategico , invece, è che Silvermont potrebbe finalmente costituire la pietra angolare dello sviluppo tecnico mobile di Intel: dopo aver di fatto elaborato un paio di generazioni Atom senza un lampante filo conduttore, in questo caso Santa Clara si è presa il tempo e ha investito le risorse necessarie per ottenere un prodotto completo sotto molti punti di vista. Dal 2014 in avanti potrebbe essere applicato anche alla linea Atom il principio del “tick tock” : una generazione di innovazione architetturale, come quella di Silvermont, seguita da un nuovo processo di minaturizzazione (tock, che nel caso di Atom porterà verso i 14nm già nel 2014 con Airmont) e poi di nuovo a un redesign complessivo.
Si tratta di un approccio che ha avuto molto sucesso e garantito un buon progresso a Intel con le CPU Core (da Conroe fino ad Haswell), e che trasportato nel panorama del basso consumo metterebbe molta pressione addosso alla concorrenza. Con Intel che fa sul serio per fornire chip ai cellulari, ai tablet, ai piccoli computer e ai mini-server che vanno tanto di moda, con le sue Fab e il suo know-how tecnologico e logistico, Santa Clara può mettere i bastoni tra le ruote a parecchi altri designer, fonderie e rimettersi in gioco in settori da cui fino a oggi è risultata esclusa .
I tempi indicativi di sbarco sul mercato dicono che entro le feste di Natale 2013 dovrebbe essere in commercio dispositivi Silvermont: questo significa in particolare apparecchi che incorporano SoC di classe Bay Trail e Avoton, rispettivamente pensati per il mercato tablet di fascia alta (un tempo Intel li chiava MID, Mobile Internet Device, ma forse oggi la definizione è riduttiva) e per quello dei server a basso consumo, senza trascurare la classe Merrifield che invece dovrebbe porre l’attenzione sui consumi più che sulle prestazioni assolute e che dunque potrebbe essere incorporata anche in apparecchi con autonomia estesa.
Luca Annunziata