Dopo l’abbandono di Tony Fadell, che ha deciso di dedicare più tempo alla sua famiglia, e dopo le polemiche con IBM per la scelta del suo successore tra le fila del gigante di Armonk, ora sembra tornato il sereno in casa iPod : il nuovo responsabile del suo sviluppo, nonché vicepresidente di Apple che renderà conto del suo operato direttamente a Steve Jobs, è Mark Papermaster. L’hanno confermato le due aziende con due comunicati stampa dai toni leggermente differenti.
Nel caso di Apple si sceglie di porre l’accento sull’esperienza di Papermaster e sul contributo che saprà dare alla crescita del player MP3 più venduto del mercato: 25 anni di lavoro alle spalle, laurea all’Università del Texas in ingegneria, master in ingegneria all’Università del Vermont, collaborazioni tuttora esistenti con il suo primo ateneo in qualità di consulente. Che il neo-dirigente Apple entrerà in carica solo il 24 di aprile , mesi dopo che tutta questa faccenda è iniziata, è un particolare quasi trascurabile.
Il comunicato IBM, invece, si dilunga nel chiarire che l’intera vicenda è stata caratterizzata dall’intervento – dietro richiesta di Big Blue – di un tribunale federale che ha temporaneamente congelato la posizione del suo ex-vicepresidente in attesa di chiarimenti. Chiarimenti che sono arrivati oggi, e che imporranno a Papermaster un periodo di purgatorio di sei mesi prima di poter prendere servizio in Apple, e che gli imporranno l’assoluta discrezione sulle informazioni confidenziali riguardanti le tecnologie IBM eventualmente in suo possesso.
Alla prima istanza seguirà un’ordinanza del giudice che valuterà nel tempo il comportamento del manager: almeno fino al 24 ottobre , vale a dire un anno esatto dopo la sua uscita da IBM. Nel frattempo Papermaster dovrà rendere conto per due volte, a luglio e quindi ad ottobre, della sua osservanza delle regole onde evitare che la corte possa decidere di prendere provvedimenti nei suoi confronti.
Per IBM si tratta senz’altro di un risultato significativo : aver spostato in avanti di almeno sei mesi le lancette dell’orologio per l’entrata effettiva di Papermaster in Apple dovrebbe garantire una certa tranquillità per quanto attiene i suoi segreti industriali, sicurezza rafforzata dall’obbligo imposto all’ingegnere di riferire sulle sue attività per un’altra metà anno. Da parte sua, la Mela avrà comunque il paracadute di Fadell in azienda per ancora qualche tempo: ci sarà spazio per far sì che il nuovo arrivato familiarizzi con i colleghi e l’hardware e si ritagli il suo spazio nel futuro del player MP3.
Una soluzione che dovrebbe quindi mettere al sicuro il destino di iPod, mentre lo stesso non poteva dirsi – fino a qualche ora fa – per Zune : il lettore multimediale di casa Microsoft non ha mai goduto di particolare successo di cifre o presso il pubblico, anche considerato che viene venduto solo nel mercato nordamericano, ma i risultati deludenti dell’ultimo trimestre avevano ormai fatto pensare ai più che il suo destino fosse segnato. Niente di più sbagliato: ancora una volta BigM è intervenuta per chiarire che Zune è vivo e lotta insieme a noi . Almeno per tutto il 2009.
Robbie Bach , presidente della divisione di Microsoft per l’entertainment e i device, dalle pagine del Seattle Post-Intelligencer chiarisce che non solo le vendite del periodo natalizio sono andate “bene”, ma che anzi nel quadro complessivo della crisi economica Zune “si è comportato proprio secondo le nostre aspettative” e che quindi Microsoft “è sicura della direzione in cui sta andando”.
Ci pensa Adam Sohn , responsabile del marketing di Zune, a gettare poi altra acqua sul fuoco: “Ogni volta che succede qualcosa ci sono una serie di persone che attaccano la solfa Il cielo sta crollando, Zune è morto – ha spiegato – Il fatto è che siamo sul punto di sfornare la prossima generazione di Zune, con delle innovazioni sia software che hardware”. Lo sviluppo procederebbe a ritmo serrato, e le novità dovrebbero arrivare “entro quest’anno”.
Luca Annunziata