Il Giappone promuove gli standard aperti

Il Giappone promuove gli standard aperti

Il paese si dota di nuove linee guida per uffici pubblici e governativi che privilegiano l'adozione di software basati su standard aperti, tra i quali OpenOffice
Il paese si dota di nuove linee guida per uffici pubblici e governativi che privilegiano l'adozione di software basati su standard aperti, tra i quali OpenOffice

Tokyo – Promuovere l’utilizzo degli standard aperti all’interno di ministeri e pubblica amministrazione. È quanto si è impegnato a fare il Governo giapponese, che ha appena varato nuove linee guida tese a migliorare l’interoperabilità dei software utilizzati all’interno degli uffici pubblici.

La nuova policy, disponibile qui in lingua giapponese, cita espressamente Open Document (ODF) come esempio di “standard aperto e internazionalmente riconosciuto”. Una citazione non casuale, visto che ODF Alliance ha promesso di collaborare a stretto contatto con il Giappone per estendere l’uso del formato ODF e di OpenOffice.

“In precedenza gli enti pubblici giapponesi sceglievano i prodotti informatici esclusivamente in base alle loro funzionalità. Con il nuovo framework di interoperabilità, che entra in vigore da subito, il Governo darà la preferenza a quei prodotti che aderiscono agli standard aperti, e che sono in grado di interoperare facilmente con gli altri software”, si legge in un comunicato diffuso da ODF Alliance. “Il Giappone diventa la prima nazione asiatica a sostenere gli standard aperti come ODF”.

La traduzione inglese di alcuni passi salienti della policy è stata pubblicata in questo post di Slashdot.org .

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Pubblicato il
17 lug 2007
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