Google ha in programma di far debuttare Moto X nel corso delle prossime ore, e l’attesa per l’arrivo del primo cellulare Motorola realizzato dopo l’acquisizione da parte di Mountain View si riempie di nuove conferme sull’hardware e le funzionalità del gadget.
Il nuovo smartphone Android si fregia del suo essere progettato e realizzato interamente negli USA , e stando a quanto sostiene Iqbal Arshad – vicepresidente di Motorola – questa “americanità” ha dato modo alla corporation che ha “inventato” il mercato mobile di adottare una serie di scelte tecnologiche di eccellenza.
Moto X sarà infatti basato su X8, spiega Arshad, e cioè una combinazione ottimizzata di un SoC con GPU Qualcomm Snapdragon S4 (dual-core a 1,7 GHz) e GPU Adreno 320 GPU, più due DSP aggiuntivi dedicati al “contextual computing” e al processing del linguaggio naturale. Lo smartphone Motorola potrà vantare una combinazione ottimizzata di hardware e software con cui processare con maggiore velocità la gestione di sensori, touch e interazione col display (“contextual computing”) e gestire l’audio e la rimozione dei rumori di fondo (“natural language computing”).
Grazie a X8, sostiene Arshad, Moto X sarà il 50 per cento più performante della concorrenza in quanto a durata della batteria e prestazioni con le app casual-ludiche. Il vantaggio di utilizzare una versione “quasi-stock” di Android (4.2) non guasta, spiega ancora Motorola.
Il resto delle specifiche hardware (non ufficiali) di Moto X restituisce il ritratto di un terminale non particolarmente potente, al livello di uno smartphone di medio livello, ma dotato di particolari di design innovativi come “Moto Magic Glass” (lo schermo Gorilla Glass che si piega armoniosamente agli angoli del terminale) e un’antenna 4G/LTE dedicata oltre a quella per le reti di precedente generazione (GSM e 3G).
Per quanto riguarda il coinvolgimento dei carrier telefonici, sembra che Google non abbia lasciato fuori nessuno permettendo sia ai grandi che ai piccoli operatori del mercato statunitense di accedere al terminale per proporlo alla rispettiva utenza.
Le attese per i debutto di Moto X sono alte, qualcuno si arrischia a parlare di “momento iPhone” per Android e il possibile arrivo di un terminale marchiato ufficialmente Google in grado di distinguersi in maniera chiara sulla variegata folla dei gadget che hanno sin qui fatto uso dell’OS mobile di Mountain View. Google rimane una “media company” che fa soldi con l’advertising, tutto considerato, e più che fronteggiare uno specifico avversario a BigG interessa soprattutto garantirsi un accesso privilegiato all’esperienza mobile e Internet degli utenti.
Alfonso Maruccia