Francoforte – Susan Wojcicki, uno dei più alti dirigenti Google , ha consacrato ufficialmente la nascita del servizio Print pensato per le culture più diffuse del Vecchio Continente: in un’intervista rilasciata al New York Times , la Wojcicki ha annunciato che “tutto funziona, seppur in modalità ancora ridotta” e che “gli otto siti locali sono già operativi”.
Gli utenti di Olanda, Belgio, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Spagna ed Italia ( qui la versione per il “bel paese”) possono finalmente accedere al prototipo di biblioteca digitale europea , forte del supporto delle istituzioni UE. La divisione britannica di Google non partecipa all’iniziativa e prende le distanze dal resto d’Europa. Nel frattempo, mentre l’azienda mostra sintomi di frammentazione interna, la concorrenza di Yahoo! incalza nel settore della biblioteconomia telematica.
Ma nonostante le polemiche sollevate dalla versione statunitense di Print, accusata di violare i diritti d’autore e causa primaria della diverse strategie di Google UK, i portavoce europei fanno sapere che “il servizio localizzato in Europa è perfettamente legale ed utilizzerà solo volumi di pubblico dominio o esplicitamente messi a disposizione dai singoli editori”.
Tra gli editori di primo piano che parteciperanno al progetto spiccano Giunti , Grupo Planeta , De Boeck e Springer : una piccola federazione di aziende europee che guardano in avanti verso la diffusione dell’ editoria digitale .
La pianificazione strategica del futuro di Google Print verrà discussa nel corso della Fiera del Libro di Francoforte sul Meno , dove esponenti istituzionali ed accademici cercheranno di far valere le proprie posizioni nei confronti della multinazionale americana: l’obiettivo è la digitalizzazione di circa quindici milioni di libri , attraverso accordi con le biblioteche nazionali dei paesi interessati.
Colpisce la presenza di Jean-Noel Jeanneney, presidente della Biblioteca Nazionale Francese e tra i più importanti studiosi dei mezzi di comunicazione stampati. Jeanneney è un aperto sostenitore della digitalità , intesa come nuovo paradigma per la produzione e l’uso di cultura attraverso gli strumenti informatici. Ma è stato anche uno degli europei più critici rispetto alla googleteca .
Tommaso Lombardi